giovedì 28 gennaio 2010

Incuria torrente Ombrone: pronto l'esposto-querela alla Procura della Repubblica


QUARRATA_ Il comitato Civico per l’Ombrone ha presentato in assemblea la bozza definitiva dell’esposto-querela alla Procura della Repubblica per i fatti relativi all’incuria in cui versano le arginature del torrente Ombrone nell’intero tratto quarratino da Bottegone a Caserana. L’esposto – dieci pagine in tutto- è stato corredato di un ricco dossier fotografico (realizzato dal geometra Federico Rafanelli) sia per i tratti dell’Ombrone che della Brana che evidenziano (anche grazie ad alcune cartine topografiche) i postumi del passaggio della recente piena del dicembre 2009 e lo “stato di elevato e non oltre tollerabile rischio idraulico sussistente nell’intorno di tale tratto fluviale”. L’esposto-querela – che vede come primo firmatario Barbara Gori in qualità di presidente del Comitato Civico per L’Ombrone è stato sottoscritto da circa una trentina di cittadini durante l’assemblea pubblica ed altri se ne aggiungeranno in questi giorni. Ha firmato anche Andrea Bagattini (CittàPerTe) di Caserana mentre Romano Maria ha comunicato l’indisponibilità del comitato del Guado di Bottegone. Una volta raccolte le firme sarà l’avvocato Adriano Federico Lenzi del Foro di Prato (cui è stata conferita apposita procura speciale) a depositare presso il Tribunale di Pistoia l’atto di denuncia e querela. “Alla luce della documentazione fotografica prodotta, degli atti pubblici presi in esame, delle dichiarazioni riportate nel testo del documento – ha detto Barbara Gori – sentiti anche i cittadini abbiamo ritenuto opportuno fare chiarezza sull’operato degli enti preposti alla tutela della sicurezza e dell’incolumità pubblica. Per questo chiediamo che si proceda formalmente nei confronti dei legali rappresentanti e/o comunque nei confronti dei responsabili del Consorzio di Bonifica Ombrone Pistoiese-Bisenzio, della Provincia di Pistoia e di chiunque altro risultasse responsabile, per il reato di cui all’articolo 450 c.p. o per ogni altro reato ravvisabile nei fatti esposti”. La volontà recepita nelle settimane scorse all’indomani dell’alluvione ha quindi già prodotto una iniziativa concreta che prevede per i sottoscrittori anche la possibilità di costituirsi eventualmente parte civile. Il comitato civico per l’Ombrone ha anche aperto un sito web (http://torrenteombrone.it) , un gruppo su Facebook (http://www.facebook.com/home.php?#/group.php?gid=239901987249&ref=ts) ; segue da vicino i lavori ripresi nella frazione nei pressi del Ponte dei Baldi; di recente il rappresentante del Comitato civico ha incontrato anche la dottoressa Gaia Chechucci dell’Autorità di Bacino del Fiume Arno da cui ha avuto assicurazioni di un interessamento presso il ministro alla infrastrutture ed ha inviato una raccomandata al Consorzio di bonifica, alla Provincia e ai Comuni di Quarrata ed Agliana per avere una relazione dettagliata sulle criticità emerse lungo l’Ombrone e conoscere le azioni che gli enti intendono mettere in atto.“Questo esposto-querela – ha precisato l’avvocato Lenzi – è una sorta di risposta di fronte all’inerzia e alle omissioni delle istituzioni. Vuole essere un segnale forte a tutta Pistoia, un modo per ribellarsi ad una situazione di impasse e di sottoporre l’intera questione della mancata manutenzione ordinaria alla Procura della Repubblica”. Nell’esposto-querela viena effettuata in particolare una sommaria disamina di alcune delibere della Giunta Provinciale con oggetto il Consorzio di Bonifica Ombrone Pistoiese. “I timori e le preoccupazioni della popolazione – in ordine alla mancata esecuzione delle opere di manutenzione dell’argine del torrente – hanno trovato una concreta ed agghiacciante conferma all’interno di questi atti pubblici e/o nei suoi allegati”. “Se da un lato – si legge nell’esposto – è innegabile che le strutture arginarie prese in esame risentano della vetustà tecnica e realizzativa utilizzata nei primi anni del secolo scorso, risultando forse oggi tecnicamente anacronistiche ed inadeguate, appare incontestabile che una loro conservazione effettuata con dovizia, cura e rispetto della legge, ne avrebbe comunque assicurato la perdurante efficacia protettica più volte dimostrata nel corso degli anni”. Il comitato civico per l’Ombrone rileva tra l’altro “che durante gli scorsi mesi estivi la bassissima portata idrica del torrente avrebbe tranquillamente consentito una verifica tecnico/visiva dall’interno dell’alveo, a seguito del quale si sarebbe potuto riscontrare- e forse intervenire tempestivamente- sul tratto di argine crollato il 25 dicembre scorso”.
a.b.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

E state tranquilli che non succederà nulla.

Anonimo ha detto...

Al di là delle responsabilità in questo caso del Consorzio Ombrone che dovranno essere verificate, c'è da registrare anche ieri da parte della maggioranza che governa la regione l'approvazione di delibera consiliare che proroga di altri 3 mesi gli organi di tutti i consorzi scaduti che erano già prorogati fino al 30 giugno p.v. con la motivazione che la prossima Giunta regionale provvederà al riordino della materia e di questi enti. Beh sono 4 anni che si cerca di intervenire apportando lievi modifiche alla L.R. 34/94 stando però attenti a non scalfire quel sistema di potere che raggruppa il sistema degli appalti delle forniture con il beneplacito di figure apicali in questi enti che si sono ritagliati ex lege autorevoli stipendi sostenuti da contratti a tempo indeterminato impossibili da scalfire. Vi è poi la gestione della contribuenza, una vera giungla sfuggita ad ogni controllo da parte dell'ente delegato (la Provincia), pensate che nella nostra sono operanti 5 enti che emettono ruoli di bonifica tutti e cinque con sistemi diversi la maggior parte contra legem basta prendere i piani di riparto della contribuenza e fare una verifica.
Voi capite che questa su questa bomba ad orologeria che sono i consorzi nessun politico di maggioranza vuol metterci mano. L'unica speranza sarebbe la Procura della Repubblica se adeguatamente sollecitata.

Anonimo ha detto...

Con le dichiarzioni che sono venute fuori nel secondo commento si potrebbe aprire un caso , che la provincia per interessi politici "a questo punto" tiene in piedi gli svariati consorzi che deve controllare ( come dice la legge )
solo per interesse politico e nn per la ragione per qui sono nati è una cosa gravissima che anche in una delibera provinciale 17-2009 ING Delfo Valori constatava le gravita' a livello manutentivo e di inadempienza del ruolo che nella fattispecie il consorzio Ombrone e' nato ,e faceva osservare che ci sarebbero tutti gli estremi per far sciogliere il consorzio stesso per gravi inadempienze , ma io mi domando : xche la provincia che deve controllare l'operato del consorzio ombrone e altri avendo pagato una delle famose conulenze ( che tanto gravono sui bilanci ) all'ing Valori nn ha fatto assolutamente niente nonostante l'esito della consulenza sconcertante ? questo a me piacerebbe chiederlo alla nostra Federica Fratoni anche se nn in carica al momento della delibera ma non con questo senza responsabilita'. B.S

Anonimo ha detto...

Insomma mi pare che le recenti alluvioni, Ombrone e Serchio, proprio non abbiano insegnato nulla.
Dopo anni di tentativi per la riorganizzazione del sistema della bonifica, la Regione Toscana, con il beneplacito della minoraza (il PDL si è astenuto), HA DECISO DI NON DECIDERE.
Il che mi sembra assai più grave che prendere finalmente una decisione. Per esempio di andare a verificare, come previsto dalla LR 34/1994, cosa fanno effettivamente i Consorzi. Se non si sà, nulla si vede ed è difficile correggere distorsioni che potessero verificarsi.

Nel primo post qualcuno ha scritto di stare tranquilli perché non succederà nulla.
Caro amico, chiunque tu sia, come è possibile che sia sfuggito, a te, e a chi ha deciso di non decidere, che gli argini non hanno mai chiesto il permesso a chicchessia per reggere, nè tantomeno per venire giù?

Renata Fabbri

Anonimo ha detto...

LEGGETE COSA FARANNO I GIUDICI PER L'INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO. E FATEVI UNA CHIARA IDEA DI COSA SUCCEDE E IN CHE MANI SIAMO.
NON SOLO PRENDONO MIGLIAIA DI EURO AL MESE, MA NON VOGLIONO CAMBIARE IL LORO STATUS DI UN MILLIMETRO. E NON E' SOLO QUESTIONE DEL PROCESSO BREVE.
LE PROCURE SONO TUTTE D'ACCORDO, ANCHE SE NON VE LO DIRANNO MAI: NON TOCCARE I POLITICI. SPECIE SE DI SINISTRA. SONO SEMPRE QUELLI CHE, ALLA FINE, DANNO LORO ALTRE FORCONATE DI MIGLIAIA DI EURO ESENTASSE - PERCHE' QUESTA E' LA GIUSTIZIA DEI GIUDICI, CARI COMPAGNI E CARI AMICI!
C'ENTRA POCO TUTTO IL RESTO, CARA RENATA FABBRI.

Anonimo ha detto...

"...NON TOCCARE I POLITICI. SPECIE SE DI SINISTRA...".

Un solo commento costituisce una risposta degna per uno così: CACATI IN MANO E PIGLIATI A STIAFFI!

Anonimo ha detto...

Solo per informare che nell'ultima seduta del Consiglio Regionale di giovedì scorso è stata votata all'unanimità la mozione dell'UDC che chiedeva, non solo la razionalizzazione di questi enti, ma una verifica sulla loro gestione ed operato partendo dal rispetto della legge 34/94 e succ. mod. e integrazioni. Per usare un'efemismo una presa per il culo visto che fra due mesi ci sarà quella nova!!! Ora andateli a votare!!!
Gino Giulietti

Anonimo ha detto...

Ah dimenticavo, sono anni che l'UDC prima nelle commissioni poi con interpellanze, con ordini del giorno non votati e poi con questa mozione presentata da circa 3 mesi chiedeva di aprire una discussione su questi enti....ogni commento mi pare a questo punto superfluo!!

Gino Giulietti