martedì 23 febbraio 2010

Ora il principio' "Acqua bene comune di interesse pubblico" è riconosciuto anche nello Statuto Comunale.


QUARRATA_ Ad unanimità (erano assenti i gruppi di Fi-Pdl e An) è stata approvata nella seduta di ieri del Consiglio Comunale, l’integrazione dello Statuto Comunale “Acqua bene comune d’interesse pubblico e privo di rilevanza economica”. La mozione, presentata dai gruppi consiliari “Città PerTe”, “Sinistra e Libertà” e “Partito Democratico” riconosce l’acqua come una fonte di vita e un bene per l’umanità, irrinunciabile, e per questo deve essere di proprietà pubblica.
L’introduzione è stata curata dal presidente del consiglio comunale Massimo Sauleo che per conto del presidente della commissione istituzionale Alessandra Migliorini (assentatasi per problemi familiari) ha ricordato l’iter del procedimento: il 19 novembre scorso era stata presentata da “CittàPerTe”, “Sinistra e Libertò” e Pd una mozione sull’argomento dove si chiedeva di integrare lo Statuto Comunale in modo da riconoscere l’acqua come diritto fondamentale dell’uomo; il 23 novembre 2009 il consiglio comunale aveva demandato alla Commissione Affari Istituzionali lo svolgimento dei lavori relativi in seguito alla quale è stata introdotta una integrazione con l’inserimento di un ulteriore comma all’articolo 3 dove il Comune riconosce l’acqua bene pubblico di rilevanza economica e che l’accesso alla stessa costituisce un diritto fondamentale per i cittadini. “Sono contento – ha ribadito il capogruppo di CittàPerTe Gabriele Pratesi – che venga inserito questo comma che per noi rappresenta un punto di partenza. Per noi è giusto che l’acqua venga ripubblicizzata”. Sulla stessa linea il capogruppo Udc Alessandro Cialdi che ha ribadito comunque la necessità “che l’acqua venga portata anche nelle zone del territorio finora sprovviste”. “Oggi- ha dichiarato Riccardo Musumeci (Sinistra e Libertà)- oltre un miliardo e mezzo di persone non hanno accesso all’acqua potabile. Nel 2020 saranno poù di tre miliardi. L’acqua non deve diventare il petrolio di domani. E’ un bene comune e un diritto umano universale da conservare per le future generazioni e la sua erogazione non è un servizio di rilevanza economica ma un servizio comune a rilevanza ambientale, civile, culturale e sociale e solo attraverso la proprietàpubblica se ne garantisce il libero accesso a tutti”. “Ritengo quindi importante la decisione presa da questo consiglio comunale- ha continuato – che ha deciso di modificare lo Statuto Comunale aggiungendo nello stesso la dicitura . Tengo a precisa che siamo tra i primi comuni italiani ad avere apportato questa integrazione allo Statuto”. “Il servizio idrico deve essere gestito dai un soggetto pubblico – ha sottolineato il Vicesindaco e Assessore ai Lavori Pubblici, Marco Mazzanti – perché l’acqua è un bene di proprietà collettiva e per questo non deve assolutamente essere privatizzato. Come Amministrazione siamo soddisfatti che Quarrata sia uno dei primi comuni ad inserire nel proprio statuto questo diritto fondamentale per propri cittadini”.
“Con questa delibera il consiglio si è dimostrato lungimirante, affermando un principio sacrosanto come quello che l’acqua non può essere solo una merce, ma è un diritto dell’uomo – ha dichiarato il Presidente della Commissione Consiliare Istituzionale, Alessandra Migliorini”.
a.b.

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