venerdì 26 marzo 2010

L'amore vince sempre sull'invidia e sull'odio. La replica di Lorenzo Mantellassi.


QUARRATA_ Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera aperta del consigliere comunale Lorenzo Mantellassi sulla vicenda Satis:

L’amore vince sempre sull’invidia e sull’odio, così voglio iniziare questa mia lettera in risposta al PD, e anche ad alcuni esponenti delle associazioni di categoria in merito a tutto ciò che è stato pubblicato sui giornali in questi giorni. Una risposta basata sui numeri di Satis e non sui dati sbagliati e confusionari usciti nei giorni scorsi. Abbiamo subito degli attacchi da parte di chi forse preferirebbe che la nostra azienda si trasferisse in Polonia o in Romania ma noi siamo una delle ditte più serie e conosciute del territorio di Quarrata, e ancora una volta - dopo la grande crisi del 2009 - siamo tra i pochi a non licenziare nessuno ed a continuare ad investire ; disposti anche a rimetterci del nostro prima di accedere a misure straordinarie.
A tutte le polemiche di questi giorni su di noi e la nostra azienda, voglio rispondere solo con dei fatti concreti e delle certezze. La Satis è una realtà che produce, che crea lavoro, fatturiamo circa € 850.000 al mese per la produzione di salotti. Sono orgoglioso di esserne uno dei proprietari e ringrazierò all’infinito mio padre per aver creato una creatura così bella.
Satis è una azienda che da circa 50 anni opera sul mercato, inizialmente su quello italiano e successivamente su quello internazionale. Siamo conosciuti in Francia come una delle aziende leader del settore dell’imbottito e praticamente tutte le principali catene francesi hanno un nostro prodotto nella loro collezione; inoltre Satis è conosciuta per il suo ottimo servizio post-vendita. Negli ultimi anni abbiamo investito nei mercati dell’est incrementando a dismisura il nostro fatturato. Anche qua ci conoscono, proprio come in Francia, per la qualità dei nostri prodotti e del nostro servizio. Spesso ci sentiamo dire: “Ma perché tutti vogliono un prodotto Satis?” e chi ce lo chiede sono proprio i potenziali nuovi clienti che vogliono lavorare con noi.
Satis è una azienda molto dinamica, alla ricerca di un continuo rinnovamento nella modellistica e nelle tecnologie di produzione. Il nostro obiettivo primario è quello di accontentare il cliente. Introduciamo più di 20 nuovi modelli l’anno ed investiamo in rivestimenti moderni ed innovativi.
Nel 2010 abbiamo già partecipato a Parigi a Maison Object, alla fiera del mobile d’Avignone e di Nantes. Siamo tornati da circa 15gg dal Expo Kiev 2010 dove ancora una volta abbiamo portato nel mondo il nome di Satis e di Quarrata e come sempre i clienti hanno apprezzato e comprato i nostri prodotti, nonostante la crisi che in quel paese è ancora al suo culmine. Attualmente stiamo ultimando i preparativi per la Fiera del mobile di Milano 2010, dove l’anno scorso abbiamo ritirato l’attestato di 30 anni di ininterrotta partecipazione, anche qui proporremmo alcune novità. Ancora, abbiamo in programma per giugno di partecipare alla fiera di Almaty in Kazakistan e abbiamo anche in programma prima della pausa estiva di organizzare delle visite presso i nostri clienti nei paesi dell’est. Quindi la fiera di Parigi a settembre e poi prepareremo la fiera “ISALONI WORLD WIDE” di Mosca, città ove Satis è presente da oltre 20 anni sul mercato. Questi sono i principali appuntamenti confermati per il 2010.
Quindi, volendo passare ai risultati che Satis ha ottenuto nell’anno 2009, quello della grande crisi, grazie anche ai nostri impiegati, ai nostri dipendenti e a tutto lo staff Satis che ringraziamo, siamo riusciti a minimizzare le perdite di fatturato e a mantenere il livello di utili dell’anno precedente. Come accennato, investiremo tutte le nostre risorse allo scopo di consolidare la presenza della Satis sui mercati internazionali, continuando peraltro nella politica di approvvigionamento di energia pulita dal fotovoltaico.
Non siamo degli ipocriti, ma è la stessa Beatrice Bini ad aver riconosciuto che nelle attuali condizioni di competitività del mercato globalizzato le aziende più grandi sono ormai circondate da contoterzisti di ogni nazionalità. Abbiamo letto tanti dati sbagliati in questi giorni sui giornali, un tanto al chilo direi, ma nessuno si è soffermato sul fatto che Satis è del tutto estranea ai fatti contestati all’imprenditrice cinese inizialmente arrestata e poi rilasciata.
Per Satis e Lorenzo Mantellassi comproprietario e consigliere comunale del PDL la vicenda è chiusa qui, per noi il resto sono solo illazioni o peggio speculazioni politiche.
Certamente, nel caso in cui il nostro buon nome o quello della nostra azienda venisse danneggiato, ricorreremo nelle sedi opportune senza proclami o pubblicità, esattamente com’è lo stile Satis: fare le cose, agire da imprenditori, e non perdersi in discorsi sterili.
In fede
Lorenzo Mantellassi

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo Lorenzo e complimenti a Satis!!!!

Anonimo ha detto...

Eh si, deve essere proprio farina del suo sacco!

Anonimo ha detto...

Perdete sempre l'osccaione di stare cheti e fare figure di cacca... cosa cavolo ne sai se l'ha scritto lui o no... ha ragione seite solo degli invidiosi ipocriti che portano solo odio

Anonimo ha detto...

E voi siete portatori di cinesi!

Anonimo ha detto...

Chi sarebbe portatore di cinesi? Non sono state forse le amministrazioni di sinistra(prato e quarrata su tutte) che con il loro lassismo e permissivismo hanno permesso che entrassero tutti gli extracomunitari che volevano e che lavorassero senza rispettare le regole?Siete patetici! F.B.

elena drovandi ha detto...

Leggendo la lettera di Mantellassi ci si rende conto dell'impegno necessario a chi lavora in proprio per far quadrare i conti della propria ditta (da figlia di un piccolo artigiano qualcosa ne so), amministrare una grossa ditta deve essere ancora più complesso ma in queste righe ci sono alcune cose che non mi tornano e che volevo condividere con chi legge.
1- Non siamo stati sempre in periodi di crisi: ci sono stati decenni in cui tutto sembrava andare per il meglio, c'erano un sacco di commesse a prezzo buono, a pagamento spesso perfino anticipato con lettera di credito dall'estero, com margini di guadagno più che soddisfacenti. Era il tempo delle vacche grasse in cui gli imprenditori sarebbero stati chiamati a fare investimenti e se si è scelto la strada della concorrenza sui prezzi e siamo dove siamo non è tutta colpa del fato. Non son certo in condizione di esprimere giudizi sull'imprenditoria (e nemmeno m'interessa darne o saperne dare) ma quando sento pianger miseria l'imprenditore alla pari dell'operario che ha avuto sempre lo stesso salario ed oggil il più delle volte si ritrova precario, se non a casa, mi puzza un po'.
2- Mi rendo perfettamente conto che stare sul mercato oggi è parecchio difficile e che sia una ricchezza la presenza di ditte che possano creare posti di lavoro sul territorio ma mi sembra che ad oggi ci si trovi davanti ad un bivio:
-o si ringraziano gli stranieri clandestini di farsi cortesemente sfruttare da noi, permettendo di poter sopravvivere sul territorio anzichè dover portare le produzioni dove i prezzi della manodopera sono inferiori (anzichè inveire contro gli stranieri dai pulpiti di partito) e si continua con questo modello economico basato su sfruttamento, competitività e crescita forzata (fino a dove?) continuando a mettere al centro ricchezza e potere. Oppure si comincia a pensare ed a fare un altro modello economico che veda al centro l'uomo, l'ambiente che lo circonda ed i bisogni di entrambi, una economia basata sulla solidarietà, sul soddisfare bisogni veri, sulla collaborazione.
Questo modello economico e finanziario che ci pare irreversibile e che sempre più voci denunciano come catastrofico dal punto di vista ambientale e sociale, in realtà è stato adottato non più di 150-200 anni fa, se si pensa che la terra ha quasi quattro milioni di anni, la possibilità di superarlo ed adottarne un'altro che ci permetta di vivere meglio, mi pare evidente!!
Il problema è volerlo ed impegnarsi per creare una nuova economia. Quando penso con sgomento alle tante ditte che sono state costrette a chiudere nella nostra zona, ancora più sgomento mi viene a chiedermi: dove va chi è senza lavoro? perchè ognuno cerca di arrangiarsi per i fatti propri invece di trovare soluzioni comuni?
Questo cercare soluzion individuali, questo pudore a mettere in piazza i propri problemi è potenzialmente, fatalmente pericoloso: porta alla lotta tra poveri, al cercare un colpevole su cui far ricadere le prorie frustrazioni (e chi meglio dello straniero, il più debole fra tutti?), alla competitività portata all'eccesso. Questo a me fa veramente paura e sgomento: scorgere l'incapacità di far fronte alla crisi insieme, con la volontà di superarla collaborando e trovando strade nuove, finora inesplorate, certo poco sicure ma farcela.... che soddisfazione sarebbe!!!
Saluti
Elena

Anonimo ha detto...

vedi elena questa è gente che se due anni fa ha guadagnato 500.000 euro,non parlo della satis, ma in generale, alle volte ascolto i discorsi di questi imprenditori, con la puzza sotto al naso che girano con auto che costano quanto un appartamento, e che cambiano ogni anno,vestiti con abiti griffati che costano lo stipendio mensile di un operaio o forse di più,questi se nell'ultimo anno invece di 500.000 euro ne guadagnano 490.000 si lamentano di averci rimesso 10.000 euro,figurati cosa gli importa,dell'uomo dell'ambiente della solidarietà,questi hanno un unico dio,il PROFITTO anche se per mascherare un po' vanno a messa tutte le domeniche.