mercoledì 3 marzo 2010

Un quoziente a misura di famiglia. A Quarrata si costituisce un tavolo tecnico-politico per studiare i criteri correttivi all'Isee



QUARRATA_ La giunta municipale si è impegnata a costituire un tavolo tecnico-politico per verificare le condizioni esistenti per l’eventuale individuazione di criteri correttivi degli attuali strumenti di accesso ai servizi. L’impegno è stato assunto in consiglio comunale dopo la votazione ad unanimità (erano assenti i gruppo Fi-Pdl e An) dell’emendamento di Pd e Sinistra e Libertà alla mozione presentata da Alessandro Cialdi e Andrea Mazzoni (Udc) in riferimento ai parametri Isee (indice di situazione economica equivalente, ovvero un indicatore che permette di misurare la condizione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito, del patrimonio mobiliare/immobiliare e della numerosità dei familiari a carico) e all’introduzione di adeguati correttici atti a tutelare i nuclei familiari: il cosidetto “quoziente Parma” (sistema ideato da quell’amministrazione comunale per andare incontro alle esigenze economiche delle famiglie in questo particolare periodo di crisi).
E’ stato il capogruppo Udc Alessandro Cialdi nell’ultimo consiglio comunale a chiedere una “rimodulazione delle tariffe di accesso ai servizi comunali non più soltanto in base all’Isee ma a seconda del numero di figli a carico della famiglia, della presenza di anziani, disabili o di minori in affido, presenza di uno o entrambi i genitori e situazione occupazionale”.
“La nostra idea è di poter ottenere un <Quoziente Quarrata> rivisto e corretto in funzione delle nostre esigenze e in funzione dei servizi di cui il Comune si è dotato. Il fine è l’abbattimento dei costi a seconda del carico assistenziale che ogni famiglia deve affrontare con l’eliminazione degli scaglioni Isee e un calcolo delle tariffe che viene fatto caso per caso. Il principio dell’Isee infatti pur essendo valido e universalmente accettato non risulta equo ed è addirittura penalizzante per le famiglie numerose”. “La famiglia – ha spiegato Alessandro Cialdi – è il perno fondamentale su cui si basa la società, è un insieme di valori, principi e regole di vita ma è anche la base economica della vita sociale. Nella vita quotidiana molti sono pronti ad intervenire in difesa della famiglia ed è facile spendere promesse e parole; però se intendiamo fare qualcosa di concreto è nostro compito intervenire sul sistema di tariffazione e di accesso ai servizi”. “Desidero anche appellarmi a tutti i consiglieri comunali della provincia di Pistoia che hanno la nostra idea di famiglia affinchè prendano spunto dalla nostra delibera, portino la stessa proposta nei propri consigli comunali, formulando una proposta seria e concreta all’attenzione dei sindaci”.
Come consigliere comunale è intervenuto anche Massimo Sauleo che ha detto: “Nella mozione Udc c’è qualcosa di interessante. L’emendamento come proposto non mira ad arrampicarsi sugli specchi ma a verificare sul nostro territorio comunale quale potrà essere l’impatto di questa diversa rimodulazione tariffaria”. Sull’argomento si è espressa anche l’assessore alla Pubblica Istruzione Paola Milaneschi: “Con gli uffici abbiamo studiato bene questa mozione e cercato di capire come funziona il quoziente Parma. L’impegno richiestoci nella formulazione originaria della mozione risulta al momento troppo vincolante e richiederebbe un impegno gravoso per gli uffici chiamati a dover ricalcolare le tariffe sulla base dei nuovi parametri. Ciò richiede tempo ma anche un confronto con le altre amministrazioni comunali limitrofe con le quali abbiamo stipulato un disciplinare che prevede un comportamento univoco”.
“Chiedo – e mi va bene anche la parola d’onore - che ci si metta la volontà seria di arrivare a vedere se è davvero fattibile a Quarrata l’introduzione di questi correttivi” ha sottolineato Alessandro Cialdi accogliendo l’emendamento Pd-La Sinistra.
“Se ci prendiamo questo impegno di verificare le condizioni esistenti per l’individuazione di questi criteri correttivi – ha concluso il sindaco Sabrina Sergio Gori – lo si prende veramente. Credo che ci si debba fidare l’uno dell’altro”.
A favore di questo tavolo tecnico-politico si sono espressi anche Gabriele Pratesi (CittàPerTe), Gabriele Romiti (Pd) e Riccardo Musumeci (La Sinistra).
a.b.

Di seguito la mozione come è stata emendata ed approvata ad unanimità dal consiglio comunale:

MOZIONE EMENDATA

OGGETTO: Mozione In riferimento ai parametri ISEE e all’introduzione di adeguati correttivi atti a tutelare i nuclei familiari.

I sottoscritti Consiglieri Comunale dell’UDC propongono la seguente mozione affinché sia discussa nel primo Consiglio Comunale utile:

il Consiglio Comunale di QUARRATA
PREMESSO CHE
- L’aggravarsi della crisi economica nazionale ed internazionale impone alle Amministrazioni locali, l’elaborazione e l’attuazione di politiche a sostegno delle famiglie anche mediante l’introduzione di criteri innovativi per il calcolo dei contributi da richiedere a fronte dei servizi comunali erogati;
- L’art. 31 della Costituzione afferma che: La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose”;
- l’art. 4 e 5 dello Statuto Comunale pone tra le sue finalità prioritarie “la tutela della famiglia e il riconoscimento del suo valore sociale”;
- La famiglia svolge un ruolo fondamentale in funzione anti-crisi, fungendo da primo ammortizzatore sociale, da primo argine nei confronti degli effetti drammatici prodotti dalla crisi economica e sociale in atto;
- Le innumerevoli funzioni che la famiglia svolge nei confronti dei suoi componenti e verso l’esterno ne fanno a pieno titolo un attore delle politiche sociali e, in particolare, un soggetto che genera benessere nella società, in integrazione con lo Stato e il mercato;

RICORDATO CHE
- L’ISEE è indice di “situazione economica equivalente”, ovvero un indicatore che permette di misurare la condizione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito, del patrimonio mobiliare/immobiliare e della numerosità dei familiari a carico;
- L’ISEE dovrebbe misurare la reale capacità economica della famiglia, ma che in realtà tale strumento, istituito con il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 109, integrato e modificato dal decreto legislativo 3 maggio 2000, n. 130, valuta in maniera uniforme e standardizzata la capacità economica del nucleo familiare del richiedente la prestazione agevolata. In particolare, i coefficienti che il decreto legislativo n. 109 del 1998 stabilisce per “misurare” la situazione economica familiare risultano decrescenti rispetto al numero dei soggetti che
compongono il nucleo familiare senza tener conto delle differenze di età dei componenti, della loro condizione scolare o dell’eventuale loro disabilità;
- Per il principio dell’uguaglianza e dell’equità fiscale, l’ISEE dovrebbe misurare l’effettivo stato economico della famiglia senza penalizzare, come avviene adesso, quelle con il maggior numero di figli. Queste ultime sono, peraltro, soggetti da tutelare, anche al fine di far sì che ad ogni figlio venga riconosciuta la stessa uguaglianza di condizioni sociali e le stesse opportunita’;

CONSIDERATO CHE
- l’art. 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 maggio 1999, n. 221 (Regolamento concernente le modalità attuative e gli ambiti di applicazione dei criteri unificati di valutazione della situazione economica dei soggetti che richiedono prestazioni agevolate) prevede che le disposizioni del decreto legislativo n. 109 del 1998 si applicano nella misura e nel costo a determinate situazioni economiche stabilite, nell’ambito della propria autonomia, dagli stessi enti erogatori;
- l’art. 1, della legge quadro 8 novembre 2000, n. 328 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato d’intervento e servizi sociali) prevede al comma terzo che la programmazione e l’organizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali compete agli enti locali, alle regioni ed allo Stato ai sensi del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 e della presente legge secondo i principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia, efficienza ed economicità, omogeneità copertura finanziaria e patrimoniale, responsabilità ed unicità dell’amministrazione, autonomia organizzativa e regolamentare degli
enti locali;
- vari Comuni, in altre regioni italiane e prima fra tutte Parma, hanno preso in considerazione una possibile rivisitazione del sistema di calcolo della capacità contributiva familiare, introducendo dei correttivi in grado di tutelare le famiglie con più componenti, attraverso un peso maggiore attribuito ad ogni componente del nucleo familiare, e determinando così riduzioni di tariffe, legate alla numerosità del nucleo e alle eventuali condizioni di difficoltà;

TUTTO CIO’ PREMESSO

IMPEGNA LA GIUNTA COMUNALE

a costituire un tavolo tecnico/politico al fine di verificare le condizioni esistenti per l’eventuale individuazione di criteri correttivi degli attuali strumenti di accesso ai servizi”.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Consiglio comunale di Pieve ha riconosciuto all'unanimità la bontà della nostra proposta ed ha approvato un documento che impegna gli uffici a verificare in concreto gli effetti sulle famiglie. Inoltre non solo ad adottarlo per il nostro comune, ma a farlo anche veicolare nella conferenza dei Sindaci della Valdinievole. Insomma un successo politico che ancora una volta vede l'UDC protagonista autorevole e con il quale anche il PD locale dovrà fare i conti.
Gino Giulietti

Anonimo ha detto...

Il Consiglio comunale di Pieve ha riconosciuto all'unanimità la bontà della nostra proposta ed ha approvato un documento che impegna gli uffici a verificare in concreto gli effetti sulle famiglie. Inoltre non solo ad adottarlo per il nostro comune, ma a farlo anche veicolare nella conferenza dei Sindaci della Valdinievole. Insomma un successo politico che ancora una volta vede l'UDC protagonista autorevole e con il quale anche il PD locale dovrà fare i conti

Gino Giulietti