venerdì 11 giugno 2010

Mamma Ebe, la "Santona di San Baronto" di nuovo in carcere


QUARRATA_ E' finita di nuovo agli arresti Ebe Giorgini (76 anni), meglio nota come 'Mamma Ebe' o 'Santona di San Baronto': la donna residente in passato nel Comune di Quarrata a San Baronto (e comunque lì domiciliata almeno fino allo scorso anno) è stata di nuovo arrestata oggi pomeriggio dai carabinieri di Pistoia e condotta in carcere, assieme al marito Gabriele Cassotto e ad uno stretto collaboratore del gruppo dedito all’associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione medica ed alla truffa aggravata.
Il tutto è riferibile all’Opera di Gesù Misericordioso.
Sono stati notificati anche altri 14 provvedimenti cautelari a carico di adepti e collaboratori della santona. L’operazione - condotta dai Carabinieri di Pistoia -sta portando anche a diverse perquisizioni e sequestri preventivi del rilevante patrimonio immobiliare.
Per domani mattina sabato 12 giugno è stata annunciata una conferenza stampa dei carabinieri presso il Comando provinciale di Pistoia dove saranno illustrati i dettagli dell’operazione.
La notizia è stata diffusa questo pomeriggio da tutti i mezzi di informazione. Originaria di Bologna, la Santona ha avuto i suoi primi problemi con la giustizia nel primi anni ‘80, problemi che si sono sviluppati negli anni. Fondatrice dell’ordine religioso "Pia Unione di Gesù Misericordioso", mai riconosciuto dalla Chiesa, denunciata una prima volta nel 1980 per sequestro dal genitore di una ragazza che era entrata nel suo ordine, vennd processata e condannata nel 1984, a Vercelli, per fatti avvenuto in una casa di riposo a Borgo d’Ale gestita dalle collaboratrici aderenti al cosiddetto «Ordine di Gesù misericordioso». A processo con lei andarono fra gli altri, l’ex marito della donna, un parroco, un frate francescano e molti dei collaboratori nella gestione delle case. La condanna in primo grado a dieci e due mesi sarà poi ridotta a sei anni in appello e resa definitiva dalla Cassazione nel 1986. Nuovamente arrestata e processata a Roma, viene assolta nel 1992.
Un arresto di nuovo nel 2002 a Cesena ed una volta uscita è stata di nuovo arrestata nel 2004 a San Baronto (Pistoia) e condannata a 10 anni poi ridotti ad arresti domiciliari dove ha continuato ad esercitare. L’inchiesta di Cesena porta alla condanna in primo grado a sette anni, sentenziata il 9 aprile 2008 dal Tribunale di Forlì; quella in Toscana ha prodotto il rinvio a giudizio deciso il ottobre 2009.
Nella duplice veste di santona e di imprenditrice, Mamma Ebe in passato ha amministrato un impero finanziario.
L'ordine religioso da lei fondato gestiva infatti una quindicina di istituti in tutta Italia, e aveva sede a San Baronto, in provincia di Pistoia.
Le varie testimonianze raccolte hanno portato alla luce il fanatismo religioso, presunte guarigioni miracolose e storie di ragazzi trasformati in schiavi con la promessa di una ordinazione sacerdotale, di ragazze costrette a lavorare dopo essere diventate "suore" di Mamma Ebe.
Nella seconda metà degli Anni '80 le vicissitudini di Mamma Ebe hanno riempito le pagine dei giornali e ispirato un film del regista Carlo Lizzani.
I capi di imputazione più o meno sempre gli stessi: truffa,circonvenzione di incapace,abuso della professione medica. Nel 2009 uno scoop giornalistico de “La Vita in diretta” a Villa Gigliola (in località San Baronto, nel comune di Quarrata) riportò mamma Ebe all’attenzione dei media nazionali dimostrando il suo nuovo impegno di “guaritrice” nonostante la condanna a Forlì inflitta nell’aprile 2008 a 7 anni di carcere per truffa ed esercizio abusivo della professione medica (con l’aggravante dell’associziazione a delinquere).
Restava ancora aperto un filone pistoiese dell’inchiesta: parte degli atti della procura di Cesena erano infatti stati inviati alla procura di Pistoia per competenza territoriale.
In quest’ambito nell’ottobre del 2009 Mamma Ebe, il marito e altri 12 collaboratori sono stati rinviati a giudizio il 2 ottobre del 2009 e l’ultima udienza si è tenuta il 7 maggio scorso. La prossima era già fissata per ottobre.
Secondo l'accusa, Mamma Ebe avrebbe avuto il ruolo di promotrice dell'associazione a delinquere diventandone "punto di riferimento morale e spirituale per i propri clienti che la considerano in possesso di particolari doti o poteri taumaturgici", praticando terapie e prescrivendo farmaci 'mutuabili' a danno del servizio sanitario. Nelle vicende giudiziarie passate sono rimaste coinvolte - spesso perchè plagiate - diverse persone residenti a Quarrata.
a.b.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Nonna ebe ormai, non ci sono più speranze, continurà a esercitare senza ritegno, in barba a qualsiasi età ...pensionabile, a qualsiasi condanna, a qualsiasi situazione!Non ho parole

Paolo Breschi

Anonimo ha detto...

Nella ricostruzione storica mancano dei passaggi... Per molti anni mamma Ebe ha esercitato tranquillamente... non so se esistono lettere, prese d'atto, ecc. forse conviene approfondire... quando passavo da San Baranto , le persone in fila erano tante e provenienti da tutta Italia e tutti sapevano...

Carmine Mario Germinara