venerdì 16 luglio 2010

Montale: nessun sforamento di diossina. L'assessore regionale alla Salute risponde all'interrogazione dei Verdi


MONTALE-FIRENZE – Inceneritore di Montale (Pt), nessun allarme diossina e risultati delle analisi sanitarie sulle emissioni “entro i limiti stabiliti dalle normative”.
Questa la riposta dell’assessore alla Sanità Daniela Scaramuccia all’interrogazione del presidente del gruppo Federazione Sinistra e Verdi in Consiglio regionale, Monica Sgherri.
Un’interrogazione che stimolava l’assessore anche sulle eventuali azioni che l’Esecutivo avrebbe inteso compiere se si fossero verificati sforamenti. Allarme dunque rientrato secondo quanto riferito “in estrema sintesi” all’Aula e già comunicato alla cittadinanza in forma approfondita nel corso di un incontro pubblico lo scorso 29 maggio (i dati sono disponibili in forma integrale sul sito della Provincia di Pistoia). Allarme che la Regione ha inteso trattare pur ricordando che l’inceneritore “come tutte le strutture analoghe, è sottoposto a controlli routinari”, in particolare dopo il superamento dei limiti di emissione di diossine e furani riscontrato nel 2007 e che ha avviato un progetto di monitoraggio ambientale e sanitario. “Le analisi dell’indagine condotta da Arpat sui terreni ed alcune matrici vegetali – ha detto Scaramuccia – conferma il rispetto dei limiti di legge”. La qualità dell’aria della zona è stata saggiata attraverso un “biomonitoraggio” mentre controlli sono stati effettuati anche su “matrici di origine animale, sedimenti e acque superficiali di invasi”. Ancora, l’assessore ha precisato che il progetto relativo all’indagine ambientale della zona attorno all’impianto prevede, tra l’altro, “la ripetizione, nel corso del 2010, del prelievo di campioni di suolo e acque”. Per quanto riguarda le emissioni, Arpat continuerà nei controlli programmati focalizzando l’attenzione sui microinquinanti organici “come prescritto dall’autorizzazione integrata ambientale”. L’assessore ha precisato anche che la Regione “ha sentito l’esigenza di rendere più efficaci i controlli sulle emissioni degli impianti e più trasparente l’informazione ai cittadini sui dati rilevati”. La delibera n. 272 del 14 aprile 2008 fissa infatti i criteri di gestione degli inceneritori mentre la n. 652 del 4 agosto 2008 stabilisce tempi e procedure di comunicazione degli esiti dei controlli effettuati da Arpat. “Risposta tranquillizzante − ha commentato Monica Sgherri al termine della risposta dell’assessore Scaramuccia −. C’era la preoccupazione per un possibile inquinamento dell’acqua potabile, evento accaduto in passato con effetti sulla catena alimentare. Prendiamo atto che oggi non risulta alcun inquinamento dell’acqua potabile, chiederemo un aggiornamento a seguito degli ulteriori controlli annunciati dall’assessore”.
"Prendo atto che dalla risposta dell’assessore emerge che le rilevazioni svolte in loco hanno mostrato che non sono stati superati i limiti di legge per quanto riguarda la presenza di sostanze tossiche nelle acque ad uso potabile nell’area circostante l’inceneritore di Montale. L’impegno da oggi è quello di continuare a seguire la vicenda e di ottenere i nuovi dati che si avranno a seguito degli annunciati rilevamenti programmati nel 2011. Cosi Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi in Consiglio Regionale in merito alla risposta dell’assessore regionale alla Salute in merito appunto alla verifica di possibili sforamenti dei limiti di tossicità stabiliti per legge per quanto riguarda le acque ad uso umano in quell’area".
"La ratio dell’interrogazione – prosegue Sgherri – era legata al fatto che nel passato era invece emersa la presenza nell’area in questione di elementi quali diossine in pollame e nelle acque medesime, destando quindi preoccupazione. Preoccupazione certo non mitigata dal fatto – a quanto ci constava – che nel corso di un assemblea pubblica il direttore del Servizio di Igiene Pubblica dell`ASL 3 di Pistoia avrebbe assicurato la sicurezza delle acque sulla base del fatto che i valori di tali sostanze tossiche non superavano i limiti indicati dall`Agenzia di Protezione dell`Ambiente degli Stati Uniti d`America. Utilizzando quindi una normativa estera – oltretutto più permissiva rispetto a quella italiana - e non rifacendosi invece a quanto prevede quella nazionale. Un incidente di percorso da non ripetere. Acquisiremo la documentazione citata dall’assessore e ci riserviamo di intervenire nuovamente sulla questione all’indomani dei nuovi rilevamenti annunciati per il 2011 al fine di conoscere anche i dati dei medesimi".

Fonte: Comunicati stampa dal Consiglio Regionale della Toscana

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il bello è che sono tutti santi. Anche Woytila, anche se oggi si parla dello scandalo dello Ior e dei prestiti al nero dalla banda della Magliana.
Buon per i cattolici e per i comunisti!
Il paradiso è tutto loro.