domenica 4 luglio 2010

A Pistoia 138 Gruppi di ascolto della Parola. Ecco il bilancio di "Parrocchie in alleanza", 1400 persone coinvolte. Tutti i dati.


PISTOIA. Sono circa 1.400 le persone coinvolte, sul territorio della diocesi di Pistoia, nei 138 gruppi di ascolto della Parola di Dio che sono stati attivati in circa 50 parrocchie con l’aiuto di almeno 250 animatori.
Lo ha riferito don Cristiano D’Angelo, parroco a Bonistallo di Poggio a Caiano e vicario della pastorale della diocesi di Pistoia, intervenendo all’assemblea di verifica sulla chiesa pistoiese convocata dal vescovo Mansueto Bianchi nell’aula magna dell’antico Seminario di via Puccini.
L’esperienza dei “Gruppi di ascolto” era stata lanciata due anni fa dal vescovo Mansueto nel programma pastorale per il biennio (il 2008-2010) che si sta concludendo: le 1.400 persone, in stragrande maggioranza laici, si sono incontrate, nei rispettivi gruppi, con cadenze varie (mensili o quindicinali) per aumentare il loro livello di conoscenza sulla “Parola” e di coinvolgimento ecclesiale.
Fra tali gruppi non sono mancati alcuni formati anche da non praticanti.
“Un’esperienza molto positiva – ha commentato don Cristiano – che dimostra i grandi spazi di lavoro esistenti e che proseguirà anche nell’anno prossimo”.
Ma l’assemblea convocata dal vescovo si è anche soffermata, e proprio con una relazione dello stesso mons. Bianchi, sull’altro tema “forte” contenuto nel piano pastorale biennale: il progetto (“Parrocchie in alleanza”) voluto per dare una impostazione diversa al sistema diocesi mettendo in rete, sia in città che nelle altre zone vicariali, le tante parrocchie limitrofe.
“E’ uno dei punti – ha convenuto il vescovo – su cui misuriamo la nostra fatica perché è davvero difficile pensare e progettare insieme”. In ogni caso – ha proseguito – non mancano esempi di buone pratiche come accaduto sulla Montagna Pistoiese dove i sacerdoti (sulla montagna oggi operano 12 parroci) hanno presentato un loro progetto di accorpamenti e sinergie per orari messe, celebrazioni, catechismi e attività pastorali. Qualcosa – ha aggiunto il vescovo –si sta muovendo anche fra le parrocchie di Pistoia città: si è ad esempio iniziato a ipotizzare una Caritas cittadina, aggregando anche i tanti Centri di distribuzione cibo oggi esistenti così come si è riusciti, il Venerdì Santo, a proporre un’unica liturgia in Cattedrale. Qualche difficoltà, invece, per coordinare gli orari delle Sante Messe.
Novità in vista nella zona di Montemurlo. La specifica situazione dei Vicariati (le 10 zone in cui è divisa la diocesi) è stata letta dal Vicario generale don Paolo Palazzi che ha anche fornito alcuni dati.
Nelle 160 parrocchie ufficialmente presenti in diocesi (quelle attive, in realtà, sono un centinaio) sono presenti 128 sacerdoti.
Di questi 12 sono “religiosi” (appartengono cioè a comunità religiose maschili), 14 provengono dall’Africa, 13 da altri Paesi europei, 2 dall’Asia. 3 i sacerdoti pistoiesi fuori diocesi. Molto avanzata, come noto, l’età dei preti pistoiesi: 59 (quasi la metà) superano i 65 anni e di questi ben 37 sono over 75enni. Molte le parrocchie già oggi senza parroco e, inevitabilmente, molte di più lo saranno nel giro di pochi anni.
“Un segno dei tempi – ha sottolineato don Palazzi – che ci parla della necessità di valorizzare i laici” .
E una giovane laica, Sara Lupi, ha svolto la comunicazione sulle attività della Caritas pistoiese “a servizio della carità e della giustizia”. La novità più rilevante, ferma restando la richiesta di istituire un gruppo Caritas in ogni parrocchia, è quella di migliorare e razionalizzare l’organizzazione di strutture che talora si sovrappongono. Caritas sta anche svolgendo un censimento sulle opere socio-sanitarie presenti in diocesi e sta per sperimentare l’anno di volontariato sociale, una proposta per ragazze e ragazzi di mettersi a servizio di chi ha più bisogno.
Dal vescovo è arrivata anche un’altra notizia: la tradizionale settimana teologica di settembre e il tema unificante per l’anno pastorale 2010/2011 saranno dedicati al tema della Chiesa.
“E questo, come chiesa pistoiese, potrebbe aiutarci a trovare il necessario colpo d’ala per levarci in volo e dare slancio alle nostre attività”.
Mons. Bianchi ha infine auspicato una “riflessione ampia, partecipata e polifonica” per decidere su come attuare il grande impegno fissato dai vescovi italiani per il prossimo decennio: il rapporto tra fede e sfida culturale, tra Chiesa ed emergenza educativa.

Fonte: Ufficio Comunicazioni sociali della Diocesi di Pistoia

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