venerdì 13 agosto 2010

Quattro ragazze di Quarrata dagli 11 ai 16 anni diplomate in "Mungitura". Ecco la particolare esperienza promossa da "Baugiano".

QUARRATA_ Alla sede provinciale di Pistoia dell’ARA (Associazione Regionale Allevatori)sono quattro le ragazze che hanno ricevuto dalle mani di Renzo Malvezzi storico, responsabile per la provincia di Pistoia, da Achille Guastalli, Direttore regionale ARA e da Stefania e Luca responsabili dell’Oasi Agrituristica Baugiano l’attestato che riconosce il loro impegno di “mungitori”.
Si tratta di Miriam Attucci (16 anni), Anna Drovandi (13 anni), Gina Godi (12 anni) e Chiara Gisinti (11 anni).
L’’ARA si è da poco riorganizzata in forma regionale ed offre supporto tecnico agli allevatori sia per il miglioramento genetico degli animali sia per gli aspetti tecnici e nutrizionistici. L’attività dell’associazione è finalizzata al miglioramento della qualità ed alla sicurezza delle produzioni animali latte, carne e derivati.
”Apprezziamo e sosteniamo iniziative che portano a riavvicinare le giovani generazioni al mondo rurale ed in particolare zootecnico”- ha dichiarato Renzo Malvezzi - Dopo la ripresa estiva ci concentreremo per diffondere anche nella nostra Provincia a tutti i livelli istituzionali il marchio Italia Alleva per valorizzare e tutelare l’attività dei nostri associati”.”
Per due settimane le quattro ragazze si sono impegnate nella mungitura 2 volte al giorno alle 06.00 ed alle 18.00 sotto la guida prima e supervisione poi di Luca dell’Oasi Agrituristica Baugiano diventando completamente autonome in tutte le fasi dalla pulizia della stalla e degli animali, alla mungitura, alla pulizia ed igene delle attrezzature e del prodotto, alla conservazione del latte compresa anche la corretta alimentazione del bestiame.
“Nella frazione di Buriano di Quarrata – si legge in un comunicato stampa redatto dall’Oasi agrituristica quarratina - si sono svolte anche quest’anno le AgriVacanze. La prima settimana (dedicata agli adolescenti) era su Robinson Crusoe e la capacità di imprendere dove l'imprenditore agricolo Robinson, isolato dal mondo, impara a gestire la natura selvaggia, addomestica animali, fa l'inventario dell'isola fino a diventarne il governatore, quando sbarcano altri uomini anch'essi naufragati.
Una visione ed una progressione che oltre che educatrice è stimolante per temi a noi cari: dalla visione dell'economia globale in crisi a causa della legge di mercato basata sul singolo interesse verso l'importanza di un'agricoltura che sia di esempio per un nuovo 'umanesimo' dell'economia come cita l'ex ministro dell' agricoltura Zaia, che rimetta al centro l'Umanità globale, la terra da rispettare. L'agricoltura come 'start' della crisi globale attraverso la valorizzazione dei territori e del lavoro dell'uomo, delle tipicità, della qualità, della sostenibilità ed eticità nel Nord come nel Sud del mondo.
Da qui il naufragio al 'locale' con la scoperta del proprio territorio di appartenenza verso un sentimento fertile per la campagna, escogitando in maniera creativa nuovi modi per 'essere' e sentirsi rurali”.
Il Direttore provinciale della Coldiretti Francesco Sossi, che ha sostenuto il progetto ed incontrato i 'giovanissimi imprenditori' ha marcato molto sui temi della Multifunzionalità dell'agricoltura, della filiera corta tutta italiana, dei farmer's market, della lotta al made in Italy contro le contraffazioni e le truffe".
"I ragazzi durante la settimana - continua la nota - hanno dovuto costruire una zattera per trascinare alla base il carico di viveri naufragato dall'Arcateatro nel bosco(emblema della loro impresa da tirare avanti, spingere, sostenere contando sulle proprie forze e sugli altri); hanno dovuto farsi da mangiare, lavorare la terra per nutrirsi dei suoi frutti, fare pane, formaggio, yogurt, accudire tutti gli animali della fattoria compreso mungere.
All'insegna dell'autosufficenza non fine a se stessa ma per creare autostima e coraggio d'imprendere. In ultimo hanno ricevuto l'opportunità di essere loro stessi "governatori" della "loro" isola.…
La seconda settimana è stata 'l'albero delle nostre radici' ovvero una riflessione attiva nel mondo dei nostri nonni e bisnonni andando alla scoperta delle nostre origini contadine nell'anno della Mezzadria in Toscana, costruendo una casa sull'albero, emblema della nostra posizione: con i piedi per terra ma con tante aspirazioni, facendo tesoro delle nostre radici che ci alimentano come nostra linfa vitale attraverso il cibo della nostra terra, le tradizioni, i valori profondi che ci tramandano e che ispirano le azioni del futuro: rami fecondi e verdi di una nuova generazione che vuole cambiare il mondo.

fonte: Oasi Agrituristica Baugiano-Buriano-Quarrata

1 commento:

Anonimo ha detto...

mungiamo la sabrina prima che ci munga lei