sabato 27 novembre 2010

"Senza i finanziamenti regionali è impossibile attuare gli impegni coi cittadini sulla strada della partecipazione". Gori scrive a Rossi.


QUARRATA_ Nessun nuovo finanziamento è previsto per il Comune di Quarrata da parte dell’Autorità per la Partecipazione della Regione Toscana.
La notizia arriva direttamente dal blog del sindaco Sabrina Sergio Gori.
E’ una risposta indiretta anche alle critiche sollevate più volte sul nostro blog e sulla stampa locale da Daniele Manetti, esponente di punta del Comitato di Olmi-Vignole nonché rappresentante dei cittadini all’interno della commissione per la partecipazione del Comune di Quarrata.
Crediamo comunque che le “ragioni” portate avanti da Manetti non dipendano in fondo alla possibilità o meno da parte del Comune di poter usufruire di un contributo. La realizzazione dei “processi partecipativi sul territorio” –se questa viene considerata davvero una “priorità” – può essere svolta in altro modo e con l’utilizzo di risorse indipendenti da un finanziamento della Regione. E’ piuttosto una questione di scelte.
Alla base del diniego vi sarebbero ragioni di “equità territoriale” e la scelta di promuovere la diffusione della cultura della partecipazione in tutta la Toscana. La posizione assunta dall’Autorità per la partecipazione professor Lewanski escluderebbe quindi il Comune di Quarrata in quanto in passato ha già ottenuto un finanziamento utilizzato come noto per il percorso partecipativo “Noi Insieme” che ha portato nel 2009 alla stesura del regolamento per la partecipazione e di recente alla elezione dei componenti della commissione per la partecipazione (oltre a Daniele Manetti sono stati eletti Simone Drovandi e Tommaso Pieragnoli)- riunitasi il 30 agosto e il 23 settembre scorso.
Il sindaco Sabrina Sergio Gori ha scritto al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi per protestare contro una scelta presa “senza neppure entrare nel merito della proposta che il Comune di Quarrata o altri Comuni esclusi potrebbero presentare”. Quella di Lewanski è- secondo il sindaco – “ una presa di posizione assurda e illogica, che non era contenuta in nessuno dei documenti sottoscritti dalle amministrazioni locali con il governo toscano. Anzi, fin dall’approvazione della legge regionale toscana sulla partecipazione, sempre è stata sottolineata la necessità di dare continuità alle azioni partecipative, affinché questo metodo diventasse alla lunga una prassi consolidata in Toscana”.
“Anche per questo- continua Gori - sono convinta che escludere proprio le realtà, come Quarrata, che fin da subito hanno aderito e creduto alla partecipazione, metta invece fortemente a rischio la possibilità di dare “gambe” alla partecipazione, impedendo di darle continuità proprio nei territori più fertili da questo punto di vista”.
“In un periodo in cui le amministrazioni locali hanno e avranno sempre più difficoltà perfino a mantenere i servizi essenziali per i cittadini (mensa, trasporto scolastico, asili nido, etc…) non si può pensare che i costi della partecipazione possano ricadere solo sui Comuni. Di fatto questa scelta ci mette nell’impossibilità di attuare gli impegni col governo regionale e, soprattutto, l’impegno coi cittadini a proseguire sulla strada della partecipazione”.
a.b.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Chissà perché mi inquieta pensare che si debba fare ricorso ad una legge per favorire la "partecipazione". Evidentemente si è riconosciuto che c'è un deficit di partecipazione che doveva essere colmato; dovuto a cosa? E poi: la partecipazione si mette in pratica, si agisce, è scelta libera, spontanea. Perché istituzionalizzarla? E poi: c'è modo e modo di utilizzarla. A che scopo sono coinvolti i cittadini nei "processi partecipativi" quando le scelte di fondo sono già state impostate e adottate?
Si è rivelata strumento adeguato per favorire una maggiore coesione sociale intorno a scelte importanti, di fondo, per l'intera comunità?
E continuo a chiedermi: a chi, o a cosa, giova tutto questo?
Al di là dell'enfasi in circolazione, mi pare che gli interrogativi e le perplessità non manchino, e non solo per come è stata applicata.
Meno male che LR 69/2007 prevede, di suo, la propria abrogazione al 31 dicembre 2012. Chissà se alla fine qualcuno la rimpiangerà.

Renata Fabbri

Anonimo ha detto...

Cara Renata,
istituzionalizzare vuol dire semplicemente "mettere le manette".
Lo stato romano, dopo la secessione del Monte Sacro, inglobò i tribuni della plebe: e li rese più o meno innocui - tranne che per brevi periodi e in casi sporadici.
Come ha funzionato la partecipazione a Quarrata?
Qualcuno ti ha detto della fontana di Buren prima di averla mezza costruita?
Qualcuno ti ha chiesto se volevi strade per biciclette o fogne con meno problemi?
Qualcuno ti ha chiesto se preferivi riasfaltata la via di Montemagno piuttosto che un libro da 30mila euro o una festa dell’uva da 70mila?
Eccola, la partecipazione a Quarrata.
E il sindaco ha anche il coraggio di scrivere (o farsi scrivere) autodifese intrise di lacrime.
Ci vuole proprio la sua faccia, non credi?

Edoardo Bianchini