martedì 28 dicembre 2010

Stop all'aumento del deposito cauzionale per il servizio idrico. Sgherri: "Adesso l'Ato agisca perchè vi siano i rimborsi"


PISTOIA-FIRENZE_ E’ notizia di questi giorni la decisione assunta dall’assemblea dell’Ato 3 (Ambito territoriale ottimale) del Medio Valdarno, sulla controversa vicenda del deposito cauzionale richiesto da Publiacqua per il servizio idrico.
L' assemblea ha considerato che la decisione di applicare il nuovo regolamento, che prevede il deposito, è stata assunta “indebitamente”, essendo di competenza dell' Ato e non di Publiacqua.
Sull’argomento abbiamo ricevuto e volentieri pubblichiamo un comunicato stampa del gruppo regionale “Federazione della Sinistra-Verdi” della Toscana a firma del consigliere Monica Sgherri.

"Il soggetto gestore non l’ha avuta tutta vinta sui rincari dell’acqua: perché, se da gennaio parte l’aumento di circa il 6%-7% della tariffa deciso dall’ultima assemblea dei sindaci dell’ATO, invece almeno l’incremento dell’odioso balzello dell’adeguamento - anche retroattivo- del deposito cauzionale è stato respinto dalla maggioranza dei sindaci, che hanno avuto un sano ripensamento rispetto al passato (cioè ad ad aprile 2010).
Del tutto inaccettabile il “buon viso a cattivo gioco” di Publiacqua che chiede che sia un atto formale dell’ATO ad annullare il balzello ritenendo non sufficiente l’ordine del giorno approvato dall’assemblea dei sindaci, come a dire che quanto e come approvato non ci basta per rendere i soldi. Come ritengo del tutto strumentale e non accettabile - qualora non smentito -, che Publiacqua ritenga che siano poche le 350 telefonate di informazioni che ha ricevuto in merito a questa vicenda. Ma se 350 telefonate sarebbero poche e dunque insufficienti per determinare un ripensamento e il conseguente rimborso, perché non ha espresso nessun commento sulle 42.000 firme raccolte in Toscana per la ripubblicizzazione del servizio e l’oltre un milione di firme raccolte in Italia per i tre referendum sul tema, e di conseguenza non si è sentita in dovere di dare una minima risposta in positivo ? E’ evidente la strumentalità del commento.
Sulla illegittimità dell’imposizione del balzello d’aumento per il deposito cauzionale, per di più anche retroattivo, e sulla illegittimità che fosse il soggetto gestore a prendere questa decisione esclusiva invece dell’ATO avevamo presentato recentemente una interrogazione in Regione.
L’ordine del giorno approvato dai sindaci nell’ultima assemblea Ato di fatto ci da ragione. A questo punto è bene che l’Ato faccia valere senza indugi l’obbligo a Publiacqua di restituire le somme prelevate indebitamente, chiarendo velocemente le modalità interpretative del regolamento in questione. Ne va dell’autorevolezza e della credibilità delle assemblee dei sindaci e dunque dei controlli e delle prerogative che devono rimanere esclusivamente nella mano del pubblico, pena lo strapotere delle società di gestione. A questo proposito, come fa Publiacqua a paventare problemi di liquidità se dovesse rimborsare ai cittadini l’improvvido balzello quando non ne ha avuti nell’attribuirsi una cifra consistente di utili?
Questa vicenda comunque conferma l’urgenza e l’imprescindibilità, per la futura legge sostitutiva degli Ato, di ridare forza effettiva ai consigli comunali nelle decisioni (perché probabilmente la prima decisione assunta ad aprile non avrebbe avuto luogo, forse anche per un minimo di senso di vergogna!) e nell’espletamento dei controlli.

La Capogruppo Monica Sgherri

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho chiamato publiacqua, e mi hanno risposto che non è vero che l'aumento non deve essere pagato, i sindaci e l'ato hanno approvato l'aumento. Ma qualcuno sa' allora se si deve pagare o no ??? come dobbiamo comportarci.
Andrea