mercoledì 12 gennaio 2011

Il PD di Quarrata e la partecipazione. "Il dibattito di questi giorni dovrebbe essere inerente ai tagli operati dalla legge finanziaria"


QUARRATA_ Sollecitata da più parti anche la segreteria comunale del Pd di Quarrata – dopo un dibattito interno al proprio partito – entra nel dibattito sulla partecipazione.
Pubblichiamo di seguito il documento a firma del neosegretario di Quarrata Arianna Benigni.

IL PD E LA PARTECIPAZIONE

A seguito del progetto della partecipazione a cui sta lavorando l’amministrazione comunale e la commissione delegata ,si è sviluppato tra le forze politiche Quarratine un dibattito a cui il PD non si vuol sottrarre.
Il tema della partecipazione faceva già parte del programma elettorale dei partiti di maggioranza alle passate elezioni amministrative dell’anno 2007.
Questa amministrazione ha utilizzato la partecipazione per redigere il regolamento urbanistico, lo ha utilizzato anche per fare proprio il regolamento della legge regionale Toscana sulla partecipazione, votato da tutti i partiti di maggioranza di Quarrata
Il percorso “Contiamo insieme”, ultimo arrivato, nasce e si sviluppa proprio dalle regole stabilite dalla legge regionale toscana.
Questa legge per individuare i cittadini che partecipano a questo progetto prevede il sorteggio degli stessi rispettando l’equilibrio di genere,coinvolgendo pensionati, giovani, casalinghe,lavoratori, professioni ed artigiani, rappresentativi di tutta la società Quarratina, inoltre nella commissione per la partecipazione è stato deciso di accettare il 15% di volontari tra i partecipanti.
Ai cittadini verrà chiesto quali sono le priorità da salvaguardare fra i servizi erogarti dall’amministrazione, messi in crisi dai tagli selvaggi effettuati alle autonomie locali dal governo Berlusconi
Il PD Quarratino ritiene che questo sia un ottimo strumento per garantire la partecipazione alla cosa pubblica e per l’informazione della cittadinanza sui temi della vita amministrativa e sostiene questo percorso politico e amministrativo.

Il Partito Democratico ritiene inoltre che il vero dibattito di questi giorni dovrebbe essere inerente ai tagli operati dalla legge finanziaria del governo Berlusconi.
Sono questi tagli che mettono in discussione lo stato sociale Quarratino, i servizi all’infanzia e i servizi scolastici. Tuttavia noi vogliamo e lavoriamo perché questi servizi di eccellenza tipici del buon governo Quarratino continuino a rimanere tali.

Inoltre siamo vicini ad appuntamenti importanti per la vita amministrativa del nostro comune, le elezioni del 2012.
Come partiti politici di centro sinistra e movimenti dovremmo iniziare a dialogare sulla visioni della città futura che abbiamo in mente.
Come Partito Democratico poniamo anche questo quesito alle forze politiche sia a quelle che siedono sui banchi del consiglio comunale che a quelle fuori dal consiglio.

Per la segreteria comunale
Arianna Benigni

12 commenti:

Anonimo ha detto...

La montagna ha partorito il topolino!

Anonimo ha detto...

mammamia che arroganza e quanta mistificazione!!!

Anonimo ha detto...

Sinceramente da un "neosegretario" alla sua "prima" uscita, mi sarei aspettato qualcosa di più incisivo, qualcosa che andasse oltre la semplice constatazione dei fatti e oltretutto solo degli ultimi fatti! In tema di partecipazione, dov'era il PD quando "non" veniva minimamente presa in considerazione nonostante gli argomenti fossero più che adatti? Ritiene giusto che per circa due anni l'Amministrazione si sia barricata nel Palazzo prendendo decisioni senza neppure render conto (e un Sindaco deve render conto dell'utilizzo dei beni pubblici) a nessuno? Non ritiene che il comportamento adottato dal Sindaco abbia creato malcontento generale anche nei propri elettori? Il silenzio fin qui perpretato dalla segreteria ha dato consenso, nel bene ma soprattutto nel male, ai comportamenti poco corretti, condividendone così ogni aspetto. Ciò si è ripercosso sul pensiero di molti cittadini, i quali cominciano a nutrire forti dubbi sulla efficacia di un partito che già alle ultime elezioni ha subito un risultato pesante. Penso sia il momento da parte di un segretario di un partito quale è il PD di impugnare la situazione e dare un segnale forte difendendo l'operato del suo rappresentante principe o pendendo le distanze se necessario, ma comunque si faccia presente. Perchè così non va bene! Perchè così trovo inconfutabile ogni osservazione fatta dall'opposizione e non voglio credere di essere governato da una politica dispotica e opportunista quale dimostrato fino ad adesso.
Non sono un elettore di sinistra però un simpatizzante del buon governo (quello vero però!), e soprattutto un padre di famiglia che auspica ad un confronto politico sano ed efficace per il bene di Quarrata.
Non mi firmo non tanto per nascondermi, in quanto perchè questo pensiero serpeggia nella vita quotidiana della nostra città, e potrebbe essere attribuito a molti concittadini di qualsiasi estrazione.

Anonimo ha detto...

Che la signora Benigni non sia stata all'altezza della situazione salta agli occhi anche del primo sprovveduto.
Il problema è che a Quarrata non esiste PD: c'è solo la Sabrina e i suoi sostenitori con le fette di salame sugli occhi: comitato comunale e - vedete l'altro post di Balli - il SEL o ex rifondaroli che, pur di stare lì, venderebbero la mamma e la nonna.
Sulla modesta misura della signora Benigni, vedi anche:
http://quarratanews.blogspot.com/2011/01/barbarani-o-benigni-cosa-cambia.html
Quarrata/news non piace perché dice troppo chiaramente il proprio pensiero: ma non è un blog senza senso. E soprattutto è letto anche da chi fa finta di non conoscerlo.

Edoardo Bianchini

Anonimo ha detto...

quanta aria fritta...!!!!!

Anonimo ha detto...

Abbiamo toccato il fondo....... ci stiamo arrampicando sugli specchi....per cercare di accontentare capra e cavoli.
Lo spettacolo è veramente squallido.... ritengo di poter affermare che il PD Quarratino non mi rappresenta più.
Barbara Gori

Anonimo ha detto...

... il problema del pd locale è lo stesso del pd nazionale, ovvero la mancanza di una linea politico-programmatica condivisa...
… a ciò va aggiunta l’aggravante delle lotte tribali tra i cacicchi locali, i cui sonni tranquilli non vanno turbati...
… poco importa, dunque, chi sia o quanti anni abbia il segretario del comune di turno: si tratta sempre e comunque di un semplice portavoce condannato all’irrilevanza politica, e tanto più debole quanto più "condiviso" da fazioni che "si sbranerebbero" per disputarsi il potere, e che pure hanno la necessità di apparire concordi…
... la maggioranza dei “nuovi volti”, infatti e purtroppo, si muove così, acriticamente, cercando di non dispiacere chi in quel posto l’ha piazzato, in attesa di un incarico più appetibile e magari retribuito…
... non dicendo niente, ma in bella forma...
... cosa pensi il pd (o meglio, i suoi vertici, giacché pare chiaro quel che sembra pensare la maggioranza di chi lo vota) dell'acqua, della laicità, della fiat o dell’universo mondo non è dato sapere, con buona pace della confusione dell'elettorato: ogni opinione, infatti, contrasta con l'opinione opposta e pur presente nel partito...
… si tratta del frutto avvelenato della teoria (probabilmente avventata e utopica) “dell'equidistanza tra le idee” (esempio, tra sindacato e confindustria): una “gigantesca cazzata” (citazione colta de il trio medusa) che solo chi era con l’acqua alla gola e voleva ottenere qualche altro anno di denari pubblici non meritati poteva concepire…
... con buona pace della fine delle ideologie, in un momento storico che ripropone, ahimè, la lotta di classe e lo splendore -evidente di verità- di parte dell’elaborazione di marx…
… grazie ai nostri “eroi”, infatti, invece di evolverci in socialdemocratici rischiamo di rinverdire i fasti del più bieco comunismo filosovietico: come potremmo definire diversamente un paese in cui i più poveri (retribuzioni ferme ai primi anni 90, inflazione galoppante, tasse senza controllo e tariffe accresciute) devono pagare i debiti di tutti, e creati da una classe dirigente incapace, in vece di pochi ricchi e potenti salvaguardati da leggi ad personam???
… il tutto sembra, tuttavia e a mio modesto parere, destinato ad arrivare ad un punto di svolta nei prossimi mesi: tale incapacità di elaborare una strategia politica non potrà resistere alla prossima necessità di alleanze (unico argomento che sembra interessare i vertici del pd, per la sua ovvia natura di fonte di potere, poltrone e posti per mogli e amici); la scelta di un alleato o di un altro determinerà giocoforza la linea ideale del pd, determinando una certa perdita di consenso a fronte di un positivo chiarimento; di fatto, chi si allea con casini e fini ha un orizzonte politico diverso da chi sceglie di pietro e vendola…
... e poi, la gente sembra essersi abbastanza incazzata ;D
... ad ogni modo, dispiace per tutti quelli che nel pd (così come è ad oggi concepito) credono ancora, e dispiace per tutti quelli che sperano in un’alternativa al vergognoso governo berlusconi: se i nuovi virgulti hanno le idee di renzi, si tratta di spine…
Domenico Alferi

Anonimo ha detto...

Domenico, analisi molto lucida. Ma resta un interrogativo, che riguarda poi tutti, a prescindere dalle appartenenze: come se ne esce?
Renata Fabbri

Anonimo ha detto...

signora Renata....ce lo dica lei!!!!

Anonimo ha detto...

... cara renata, se ne esce con fatica, come sempre per le cose importanti...
... occorre riconoscersi in un'identità culturale e cercare di non "fregare il prossimo"...
... l'alternativa culturale a berlusconi, ma direi anche un progetto che regga il passo con i tempi ed il cambiamento “donatoci” dalla globalizzazione, non possono che risultare complementari...
... per non risultare insopportabilmente evasivo come chi dice tutto e non dice niente (penso ad un'intervista di prodi di qualche giorno fa), è evidente che non è possibile stare dalla parte di tutti: se devo scegliere sto dalla parte di chi rispetta le regole...
... tra marchionne e i dipendenti fiat sto dalla parte dei dipendenti, che vogliono il rispetto della costituzione... e se si vuole introdurre "innovazione" lo si fa con una legge, e nel caso con una legge costituzionale, e non forzando le regole...
... e se voglio tutelare chi ha meno diritti dei lavoratori fiat, cerco di aumentare le tutele per chi non le ha, e non impongo "una gara a perdere" solo perchè qualche stupido ha deciso che dobbiamo essere noi ad avvicinarci agli standars dei lavoratori cinesi...
... faccio questo esempio pensando a quarrata: da decenni si sapeva che la dimensione "piccola azienda", unitamente al basso livello qualitativo medio delle produzioni, ci avrebbe messo in ginocchio, una volta che avessimo dovuto confrontarci con i paesi più poveri ma con maggior numero di abitanti e meno tutele…
… occorreva un piano industriale… idee, insomma, come gli inglesi e gli olandesi, la cui industria tessile è stata travolta dal manufatto di scarsa qualità e bassissimo prezzo italiano… … è qui che la nostra politica (ma anche l’economia, le classi dirigenti tutte) ha fallito… ed ha fallito, a mio parere, perché invece di scegliere rappresentanti che avessero idee e un progetto (pensieri lunghi) ha scelto di mortificarsi e mortificarci con i peggiori, con chi si è venduto, con chi non riesce a elaborare un concetto, e si nasconde all’ombra della propria mediocrità…
... quanto alla partecipazione, se ne avverte la necessità a causa della auto-referenzialità dei politici: come insegna paul ginsborg, se i politici fossero "corretti" e rappresentassero realmente chi li ha eletti, i cittadini continuerebbero a "delegare" i loro rappresentanti, rinunciando a parte della loro "individualità e potestà", in un rapporto di salda fiducia tra rappresentante e rappresentato...
… forse mi sbaglio, cara renata: non è affatto difficile uscirne: basta riconoscere che a destra e sinistra si è fallito… e cercare di ricominciare da un progetto e da gente di buona volontà…
Domenico Alferi

Anonimo ha detto...

Sulla partecipazione per cortesia prendete un dizionario e scoprite il vero significato perchè il Sig. Fragai sicuramente non nè ha colto l'essenza. Di riflesso anche qui a Quarrata non si è capito bene. Purtroppo siamo arrivati a un punto in cui sono le parole stesse che hanno perso il loro antico significato e valore. D'altra parte in Italia i "socialisti" sono quasi tutti di destra, i vecchi fascisti mi diventano democratici, la sinistra fa le liberalizzazioni e il capitalista Berlusconi fa il monopolista di tutto, tipo vecchia Unione Sovietica. Questo per fare alcuni esempi ma non mi voglio dilungare troppo come il mio vecchio amico Alferi che saluto. A Quarrata la vera partecipazione non si vuol proprio fare e forse sarebbe meglio essere onesti e dire che è più facile decidere in pochi in una stanza chiusa e poi far credere che riportare in pubblico le decisioni prese sia sinonimo di partecipazione.
Drovandi Marco

Anonimo ha detto...

caro marco, sono d'accordo con te... anche sulla lunghezza eccessiva degli interventi!
Domenico Alferi