giovedì 3 marzo 2011

A Olmi (Pistoia) una piazza dedicata ai fatti di Bronte. L'iniziativa fa parte del programma della "Carovana Antimafie 2011"


QUARRATA_ Sarà intitolata "piazza Bronte" l’area adibita a parcheggio dinanzi al “Parco Verde” in via Galigana a Olmi (frazione di Quarrata-Pistoia).
Lo ha deciso la giunta municipale di Quarrata con una delibera adottata il 1 marzo scorso riguardante gli adempimenti in materia di toponomastica.
L’inaugurazione avverrà mercoledì 16 marzo alle ore 19 alla presenza del sindaco Sabrina Sergio Gori, di Giuseppe Coppola (maresciallo della Guardia di Finanza di Corelone), di Alfio Foti (segretario nazionale dell’associazione Un’Altra Storia e di Federico Tasselli (Presidente Arci Pistoia).
Dopo l’inaugurazione presso i locali del circolo Arci di Olmi si svolgerà una cena della legalità alla presenza di Piana Ancona (presidente Arci Agrigento) e di Marco Cortesi della segreteria dell’Arci Pistoia. Le iniziative rientrano nell’ambito del XVI° viaggio della Carovana Antimafie partita il 1 marzo scorso e prevista in Toscana dal 7 al 16 marzo.
La Carovana Antimafie è promossa da Ecl (European caravan for Legality) con l’adesione di Arci, Avviso Pubblico e Libera.
“ Con questa intitolazione – si legge nella delibera - l'Amministrazione Comunale non intende tanto dare giudizi di merito su una vicenda storica ormai chiarita, quanto ricordare la complessità del processo di costruzione della Nazione in cui i 'fatti di Bronte' si inseriscono e le dolorosissime frustrazioni morali e politiche che lo accompagnarono.
Vuole, inoltre, ricordare che l'Italia ha ricevuto una forgia unitaria anche da un lacerante scontro di coscienze e di speranze, di corpi sociali e di interessi contrapposti che ne hanno condizionato la fisionomia e la storia a venire”.
"Bronte - si legge nella delibera comunale - è una cittadina siciliana storicamente nota per i cosidetti 'fatti' che vi si verificarono nei primi giorni di agosto del 1860. Dopo lo sbarco de i Mille, in Sicilia si erano accese molte speranze di riscatto sociale fra le classi sociali meno abbienti che avevano accolto trionfalmente Garibaldi ed ingrossato le fila dei suoi combattenti, anche in virtù dei decreti che, abolendo antichi ed iniqui privilegi feudali ancora vigenti, prevedevano la ripartizione delle terre demaniali ai combattenti.
Tali decreti, tuttavia, non vennero applicati a Bronte: così, nel paese che viveva un'atavica 'fame di terra' a causa delle usurpazioni subite nel corso dei secoli, scoppiò una rivolta popolare che culminò nell'uccisione di 16 persone. La repressione, ordinata da Garibaldi ed attuata da Nino Bixio, fu rapida, dura, pubblica ed esemplare e sfociò in una rappresaglia contro la popolazione inerme, ove furono giustiziati - al termine di un processo sommario – anche persone innocenti”.
“Colpisce che per nessuna delle analoghe sommosse popolari avvenute in altre località siciliane sia stato adottato il medesimo trattamento: la storia ha, poi, dimostrato che la ragione di tale severità dovesse essere ricercata in precise esigenze di ordine politico, militare ed internazionale che fecero prevalere la 'ragion di stato' del nascente Stato italiano sulle istanze di legalità e sulle legittime rivendicazioni dei contadini di Bronte”.
L'intitolazione della piazza avviene a 150 anni dall'Unità d'Italia, ricorrenza che assume un significato importante dati i dibattiti apertisi. Nell'intenzioni del Comune di Quarrata c'è la volontà di ripercorrere i fatti accaduti in passato ma anche quella di chiarire alcune pagine oscure del cammino della nostra Nazione ribadendo l'unica identità italiana, lo spirito unitario del Paese, di fronte a spinte autonomiste ed indipendentiste. Lo fa anche con la scelta di ricordare sopratutto ai giovani i tragici fatti del 1860. La maggior parte dei “rivoltosi” brontesi - infatti - credeva fortemente all’ideale risorgimentale che qui ha assunto un significato ancora più importante: il sogno di uscire dalla povertà e da anni di tirannia.

a.b.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi sembra davvero un atto bello quello che viene fatto. Volevo ricordare che purtroppo l'unità d'italia che molti libri di storia riportano è vista quasi sempre dalla parte dei vincitori,però ha avuto molti lati oscuri avvenuti durante il periodo di unificazione,invito a leggere il libro " TERRONI" di Pino Aprile edizioni PIEMME."

Moreno Lomi