lunedì 31 ottobre 2011

L'esodo, senza soluzione di sosta, dei nostri laurati, specializzati, in altre Nazioni, è la vera sconfitta del sistema Italia". Una riflessione di Riccardo Fagioli.



PISTOIA-FIRENZE_ Come ricevuto volentieri pubblichiamo una riflessione di Riccardo Fagioli sull'esodo dei laureati specializzati all'estero.

"I dati forniti da Confindustria, confermati dalle associazioni di settore nonché dal Sole 24 Ore, circa l'esodo di giovani italiani laureati, specializzati, all'estero sono impressionanti e spiegano da soli molto della crisi che l'Italia sta vivendo.
Ogni anno lasciano l'Italia oltre 60mila laureati, specializzati, molti di loro non torneranno mai più nel Belpaese.
Le stime delle associazioni “laureati italiani all'estero” non necessitano di molti commenti registrano quasi due milioni di iscritti e, per lo più, il medesimo racconto.
Riccardo Fagioli
Sui vari blog si leggono sempre le stesse storie. Sono le esperienze di giovani che da neolaureati si sono visti sbattere la porta in faccia dalle aziende perchè poco qualificati e, una volta ritornati dall'esperienza all'estero (in cui hanno lavorato dignitosamente retribuiti) vengono accompagnati all'uscita perchè ora “troppo qualificati”.
Questi “senza patria” sono costati al sistema formativo italiano diverse centinaia di migliaia di euro ciascuno e non produrrano mai un euro del nostro PIL.
La cosa non sarebbe drammatica, anzi sarebbe invece confortante, se 2milioni di giovani italiani si recassero a incrementare il PIL di altre nazioni e contemporaneamente altrettanti stranieri giungessero a fare la stessa cosa in Italia. Tuttavia ciò non accade.
L'immigrazione con cui abbiamo a che fare è di scarsa qualificazione ed anche quando non è così, cioè giungono in Italia persone laureate o diplomate, le utilizziamo esclusivamente per lavori di “bassa manovalanza”.
Se a tutto questo sommiano lo smantellamento progressivo del sistema formativo italiano,a mezzo della precarizzazione del corpo docente, stabilizzata a forma di risparmio delle risorse dello Stato, di scuola ed università, l'abbandono scolastico che sta tornando una ferita aperta come negli anni 70, ecco che disegnamo la mappa di una Italia in crisi.
Un'Italia che deve tornare a credere in se stessa e per fare questo deve investire in cultura, formazione ed innovazione, deve credere nei suoi giovani perchè il futuro della nazione è il futuro dei suoi abitanti".


                                                                        Riccardo Fagioli

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma la fai finita, Fagioli? Tanto i fagioli fanno solo un effetto: di corspo!

Anonimo ha detto...

magari facessero davvero effetto per espellere quelli come te, anonimo delle 08

Anonimo ha detto...

sei proprio rimasto il solito fagiolino corto