giovedì 27 ottobre 2011

"Ora voli e corri in moto insieme a Sic nelle infinite strade del Paradiso". Il saluto del nipote al 39enne morto ieri a Quarrata, Si chiamava Carlo Benini e abitava a Valenzatico.



QUARRATA_ Si chiamava Carlo Benini, il giovane centauro morto ieri sera lungo l’ex Statale Fiorentina a Barba. Era nato il 7 marzo 1972 e risiedeva nella frazione di Valenzatico in via Vecchia Fiorentina 611 poco prima della “Madonna dei Porciani”. Sposato con Silvia, lascia un figlio di 7 anni che frequenta la seconda elementare a Valenzatico.
Il padre, Vasco, muratore, era morto due anni fà. Carlo aveva rilevato l'azienda edile di famiglia. Lascia anche la madre Adriana, un fratello, Andrea, e una sorella, Manuela.
Della ricostruzione dell’incidente si sta occupando la Polizia Municipale di Quarrata intervenuta ieri nel tardo pomeriggio per i rilievi e rimasta sul posto fino alle 22.30.
Lo scontro tra la moto Susuki di Benini ed una Fiat Punto è stato violentissimo, il giovane è sbalzato dalla motocicletta che è rimasta sul luogo dell’impatto, ed è volato via finendo la corsa nel parcheggio del supermercato Pam, dove è stato trovato e soccorso dai volontari della Misericordia di Quarrata giunti immediatamente sul posto.
Pochi minuti dopo è arrivata anche l’auto medica, e i soccorritori hanno tentato di salvare la vita all'uomo anche col defibbrillatore, ma è stato inutile.
In via Fiorentina- insieme a numerosi vicini ed amici del giovane- è arrivata anche la moglie di Benini, Silvia, che è dovuta ricorrere alle cure dei sanitari.
La strada è stata chiusa al transito per oltre un’ora.
Sin dalla serata di ieri su Facebook alcuni amici hanno lasciato il loro personale saluto.
Tra questi anche quello “ toccante” del nipote Lorenzo. “Ora vola e corri in moto- scrive- insieme a Sic (Marco Simoncelli, ndr)nelle infinite strade del paradiso”.
L' ex Statale 66, nel tratto che congiunge Quarrata a Pistoia, è ritenuta una delle strade più pericolose del territorio . Come si ricorderà qualche anno fa l'amministrazione comunale- accogliendo l’iniziative dell’associazione Pozzo di Giacobbe - decise di installare delle sagome umane nei punti dove erano successi incidenti mortali, per sensibilizzare gli automobilisti alla prudenza.

A.B.

Nessun commento: