martedì 24 gennaio 2012

Ancora risultati negativi per il distretto del mobile imbottito di Quarrata. E' quanto emerge dalla "fotografia" del "Monitor dei Distretti della Toscana". Calate di un ulteriore 25 % nel 3° trimestre le vendite sul mercato francese.


QUARRATA_ Ancora  notizie “preoccupanti” per il distretto del mobile di Quarrata arrivano dal “Monitor dei Distretti della Toscana” realizzato per Banca CR Firenze a cura del Servizio Studi di Intesa San Paolo.
I risultati negativi del mobile sono concentrati nel distretto del mobile imbottito di Quarrata che ha mostrato un ulteriore peggioramento nel 3° semestre (-16,7 %) mentre le esportazioni del distretto del mobile di Poggibonsi-Sinalunga sono rimaste in territorio positivo seppure in rallentamento e su livelli particolarmente ridotti.
Per quanto riguarda il mobile appare particolarmente ampio e in netto peggioramento infatti rispetto al 1° semestre il gap tra la Toscana e le altre regioni distrettuali.
Tale settore risente di una congiuntura poco favorevole sia sul mercato italiano che su molti mercati europei.
“Il mobile imbottito di Quarrata- si legge -  continua a soffrire della debolezza delle vendite sul mercato francese (calate di un ulteriore 25% nel 3° trimestre), mercato che nel 2010 ha rappresentato oltre la meta' delle esportazioni di questo distretto”.
La maggiore preoccupazione è dovuta in particolare alla fatica a trovare nuovi sbocchi commerciali sui mercati più dinamici, sperimentando una evoluzione più lenta delle esportazioni rispetto a quanto registrato nelle altre realtà distrettuali del settore a livello nazionale.
Negativo anche il quadro dell’occupazione inserito come noto all’interno di un mercato del lavoro caratterizzato sempre più da tensioni crescenti. Nei distretti esaminati dal rapporto sono infatti aumentate le ore di cassa integrazione, sia straordinaria che in deroga a segnalare la sofferenza di un tessuto produttivo costituito principalmente da piccole e piccolissime imprese più in difficoltà nell’attuare le strategie di upgrading qualitativo, potenziamento delle fasi di comunicazione e distribuzione e di diversificazione dei mercati di sbocco che appaiono sempre più importanti nello scenario competitivo emerso dalla crisi.
Nei prossimi mesi, dunque, sara' difficile, per le imprese del Made in Tuscany, mantenere i ritmi di crescita registrati nei primi nove mesi dell'anno, cercando di compensare attraverso i mercati esteri la debolezza della domanda interna, per la quale il 2012 prospetta un ulteriore peggioramento.
A fare da traino dell’export in Toscana rimane attualmente il settore manufatturiero  rappresentato dalla filiera dei beni di consumo del sistema moda (pelletteria e calzature di Firenze in primo luogo).
La crescita delle esportazioni sperimentata nei mesi estivi appare comunque – in base allo studio fatto – in rallentamento confermando gli effetti di un graduale peggioramento della congiuntura internazionale proseguito anche negli ultimi mesi del 2011. Le prospettive per il 2012 appaiono “critiche”, date le attese di forte prudenza negli acquisti da parte delle famiglie italiane e di molti altri paesi europei, principali mercati di sbocco delle produzioni mobiliere anche dei distretti toscani.
a.b.


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