giovedì 12 gennaio 2012

La Regione chiama Quarrata al tavolo regionale per le esperienze partecipative. Il sindaco: " La partecipazione deve diventare un metodo, deve entrare nella cultura organizzativa di ogni comune, per creare le basi della fiducia tra amministratori e amministrati”.



QUARRATA_ Ieri pomeriggio in Regione il sindaco di Quarrata Sabrina Sergio Gori ha partecipato ad un incontro promosso dal Prof. Morisi e dall’Assessore Anna Marson. Non era il primo, ma seguiva ad altri due, di cui uno promosso dall’Assessore alla Partecipazione Riccardo Nencini.
“La Regione Toscana- scrive oggi il sindaco Sabrina Gori - sta lavorando alle modifiche della legge 69/2007 sulla partecipazione e contestualmente alla revisione di una delle leggi più innovative del nostro territorio, cioè la legge 1/2005 sulla urbanistica. In ognuno di questi casi vi è in ballo la discussione sulla partecipazione, uno degli argomenti cardine della politica toscana, che ci caratterizza come regione virtuosa, che mette a disposizione dei Comuni e dei soggetti privati risorse per permetterci di coinvolgere i cittadini nelle scelte più importanti di una comunità”.
“L’argomento della partecipazione nel governo del territorio – aggiunge -  è sicuramente uno dei più stimolanti, in quanto contiene in sé il germe di una crescita culturale e politica di ogni cittadino che abbia voglia di misurarsi con la politica, pensata e vissuta come progetto e servizio e non come spartizione del potere. Certamente necessaria è prima di tutto l’informazione, per garantire consapevolezza e conoscenza di ciò di cui si parla, per poi operare le scelte necessarie a superare i limiti e i problemi che ogni territorio vive. Occorre nello stesso tempo non appesantire le procedure e coinvolgere i cittadini nelle scelte prima della redazione dei piani, per poter dare una “cassetta degli attrezzi” a chi poi redigerà il piano, traducendo tecnicamente il volere della città sul proprio sviluppo futuro. Occorre chiedersi chi e come partecipa, come attivare percorsi facili per avvicinare i cittadini alla politica, che non può ridursi a un gioco di potere, ma deve dare risposte alle persone. Partecipano persone estratte a sorte, portatori di interesse, solo chi vuole farlo? Una miscela tra queste tre opzioni è possibile? Esistono varie esperienze a questo proposito e il dibattito è apertissimo; perché è ormai acclarato che il metodo assembleare puro non serve, perché non coinvolge gruppi nuovi di cittadini”.
“E’ ovvio- continua Gori -  anche che nessuno può pensare di togliere ai Consigli Comunali il potere di essere l’ultimo decisore, perché il Consiglio è organo eletto democraticamente ed è inoltre l’espressione più rappresentativa del volere di una città. Possiamo e dobbiamo chiedere conto ai consigli dei perché delle scelte finali, ma non possiamo esautorarli dal loro ruolo. Occorre creare una filiera di responsabilità, mantenendo la coesione istituzionale, necessaria per il buon governo di un territorio e l’equilibrio che nasce deve essere mantenuto nel rispetto di ciascuna competenza e sensibilità. La partecipazione deve diventare un metodo, deve entrare nella cultura organizzativa di ogni comune, per creare le basi della fiducia tra amministratori e amministrati”.
“ Quarrata – conclude il sindaco -  è stata protagonista di questo dibattito, come Comune dove la Partecipazione è stato un metodo utilizzato diverse volte, su vari argomenti, dal bilancio all’economia. Siamo inoltre il primo comune che ha sperimentato con successo la Pianificazione Differita”.
Fonte: Blog del sindaco

1 commento:

Anonimo ha detto...

cazzate, sempre cazzate e soldi spesi male