martedì 20 marzo 2012

Approvata dal consiglio comunale di Quarrata la "Carta di Pisa", il codice etico per gli enti locali redatto dall'associazione nazionale "Avviso Pubblico". On line la situazione reddituale degli amministratori.


QUARRATA_Anche il Consiglio Comunale di Quarrata (come già hanno fatto altre amministrazioni comunali)  ha approvato nel corso della seduta di ieri l'adesione alla “Carta di Pisa”, il codice  etico per gli enti locali redatto dall’associazione nazionale "Avviso Pubblico" (associazione presieduta dal sindaco di Certaldo Andrea Campinoti).
La “Carta” prende il nome dalla città di Pisa poiché il gruppo di giuristi ed esperti che l’ha redatta, coordinati dal docente Alberto Vannucci dell’Università di Pisa, ha lavorato nel capoluogo pisano, ospite della Provincia.
La “Carta” prevede tra gli impegni che l'amministratore assume al fine di favorire trasparenza e legalità nella propria attività, il divieto di accettare regali oltre i 100 euro di valore, dimissioni immediate in caso di semplice rinvio a giudizio per corruzione, concussione, mafia, estorsione e riciclaggio, divieto di ricoprire incarichi per soggetti privati destinatari delle sue decisioni di sindaco nei 5 anni successivi alla scadenza del mandato. Inoltre l'amministratore pubblico renderà note le associazioni di cui è affiliato e socio e la propria situazione reddituale.
Basata  sui generali obblighi di diligenza, lealtà, onestà, trasparenza, correttezza e imparzialità dell’azione amministrativa il documento costituisce  un importante codice etico, per far si che gli amministratori dell’ente, nello svolgimento dei loro compiti, si conformino a specifiche regole di condotta e di comportamento, finalizzate a rafforzare la trasparenza e la legalità all’interno delle Istituzioni pubbliche.
Nel corso della seduta il sindaco Sabrina Sergio Gori ha illistrato i punti principali del documento concentrati come detto sull'impegno a fornire i dati relativi alle attività professionali svolte, i redditi percepiti, gli incarichi ricevuti, nonché i potenziali conflitti di interesse, come per esempio l'esistenza di preesistenti rapporti di affari, di lavoro, di parentela o convivenza con persone o organizzazioni interessate da decisioni dell'amministrazione, anche se non figuranti fra le incompatibilità previste dalla legge.  E’ stato inoltre sancito  l’obbligo di non accettare regali con un valore superiore di 100 euro annui e il divieto al cumulo di incarichi.
Fra le altre cose poi si ribadisce un secco no al sostegno irregolare o non dichiarato, sia diretto che indiretto, che provenga da privati o da concessionari e gestori di servizi pubblici o da privati che abbiamo ricevuto provvedimenti dall'ente nei 5 anni precedenti per l'attività politica degli amministratori.
In più, per tutti coloro che sottoscrivono il codice, di fronte a un rinvio a giudizio o a misure di prevenzione personale e patrimoniale per reati di corruzione, concussione, mafia, estorsione, riciclaggio e traffico illecito di rifiuti, vi è l'impegno a dimettersi dal proprio mandato.
“La corruzione e l’illegalità – ha detto il sindaco Sabrina Sergio Gori - incidono sulla credibilità dell’Italia a livello internazionale. Tutto questo provoca, oltre che un danno morale, anche un notevole danno economico facendo fuggire gli investitori esteri dal nostro paese. Occorre inoltre far ritrovare la fiducia ai cittadini, recuperando il rapporto fra la società civile e le istituzioni: molti amministratori sono onesti e da qui si deve ripartire per dare risposte in termini di trasparenza e legalità”.


A.B.

1 commento:

Anonimo ha detto...

MA IL SUO COMUNE, QUELLO DELLA SABRINA, E' L'ESEMPIO DELLA LEGALITA'?
SI STA FRESCHI!