martedì 26 giugno 2012

Un "fiume di parole già dette" all'assemblea dei comitati civici per l'Ombrone. Nessun sconto Imu per le abitazioni nella zona "gialla". In dirittura d'arrivo l'appalto per la cassa di espansione della Querciola (ma manca all'appello ancora 1 milione di euro). Cittadini "scontenti".


QUARRATA_ Nessuna novità è emersa nell’incontro-fiume organizzato dai comitati civici per l’Ombrone a cui erano presenti molti “addetti ai lavori”: dall’Autorità di bacino ai sindaci di Quarrata e Poggio a Caiano; dalla provincia ai rappresentanti del Consorzio Ombrone Pistoiese-Bisenzio.  
Sono state ribadite “cose già dette e risapute”: dall’avvicinarsi dell’avvio dei lavori per la realizzazione della cassa di espansione per le acque basse della Querciola (per la cui opera manca all’appello ancora un milione di euro) alla conferma del divieto di nuove edificazioni di manufatti di qualsiasi natura negli alvei, nelle golene e sugli argini e nelle aree T4 come lo sono alcune frazioni del Comune di Quarrata dove con una pericolosità idraulica molto elevata sarebbero consentiti solo interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e interventi di restauro e risanamento conservativo.
E se da parte pistoiese non ci sono novità per quanto riguarda le attese casse di espansione “a monte” – come ribadito dal vicesindaco di Pistoia Tuci – è arrivata da parte dell’amministrazione quarratina anche la bocciatura alla richiesta avanzata dai comitati riguardo alla richiesta di esenzione dell’ Imu per i cittadini che abitano nella cosiddetta zona “gialla”.
Per le opere di “competenza” il Comune di Quarrata oltre a ribadire il proprio impegno per la ripulitura dei terreni non classificati nel bilancio di previsione di questo anno ha previsto una somma di 70 mila euro per interventi sulle frane.
Ma andiamo con ordine: per Marcello Bugioni dell’Autorità di Bacino del fiume Arno “la pericolosità idraulica del sistema nel reticolo dell’Ombrone Pistoiese è abbastanza significativa. E’ forse il reticolo più critico di tutto il bacino dell’Arno”.
"Le recenti analisi hanno pressocchè confermato la pericolosità idraulica con una ampia area di colore giallo, più soggetta agli allagamenti (dovuto a studi sul superamento degli argini e sulla redistribuzione sul territorio circostante  e non a cause legate strettamente a cedimenti o rotte arginali)”.
“In questo periodo si è iniziato il confronto con le amministrazioni comunali e le associazioni per raccogliere le osservazioni. Contiamo di rendere operativa la nuova carta della pericolosità idraulica verso settembre-ottobre 2012”.
L’ingegnere Massini (della Regione Toscana) ha illustrato le disposizioni urgenti in materia di difesa dal rischio idraulico e la tutela dei corsi d’acqua fissate nella legge regionale 18 del 2012.
“Una legge che è andata a revisionare la disciplina dettata dagli articoli 141 e 142 della legge 66/2011 in modo da risolvere problemi interpretativi emersi nella fase della loro prima applicazione e che intende favorire l’uniformità dell’azione amministrativa su tutto il territorio regionale”. “Si è partiti dall’assoluto rispetto del corso d’acqua (richiamati già nei contenuti del decreto del 1904) andando a dettagliare i casi in cui si può intervenire solo per determinati scopo.  Nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata sarà consentita la realizzazione di opere di difesa e regimazione idraulica, infrastrutture di tipo lineare non diversamente localizzabili a condizione che siano preventivamente o contestualmente realizzate le opere per la loro messa in sicurezza idraulica per un tempo di ritorno duecentennale senza aggravare la pericolosità idraulica al contorno. Saranno possibili ampliamenti e adeguamenti di opere pubbliche, nuovi impianti e relative opere per la raccolta e la distribuzione della risorsa idrica, il convogliamento e la depurazione degli scarichi idrici, lo stoccaggio, il trattamento, lo smaltimento ed il recupero dei rifiuti, la produzione ed il trasporto di energia da fonti rinnovabili o, comunque, al servizio di aziende e insediamenti produttivi previsti dagli strumenti e atti di pianificazione e programmazione regionali, provinciali e comunali vigenti al momento di entrata in vigore della presente legge, non diversamente localizzabili, oppure ampliamento o adeguamento di quelli esistenti; nuovi edifici rurali ubicati nelle zone con esclusiva o prevalente funzione agricola”.
Sulla cassa di espansione della Querciola il rappresentante tecnico regionale ha ricordato che non si è proceduto al momento al commissariamento dell’opera in quanto il collegio di vigilanza istituito nell’ambito dell’accordo di programma ha riscontrato che la provincia di Pistoia ha accellerato la progettazione ed ha proceduto a fare la Vai e nei prossimi giorni è fissata la conferenza conclusiva.
“Il progetto- ha ricordato Massini – prevede un ulteriore milione di euro che sia il presidente della provincia di Pistoia che l’assessore regionale all’ambiente si sono impegnati a trovare purchè non ci siano ulteriori ritardi nell’appalto dell’opera che potrà avvenire nei primi mesi del 2013”.
 L’assessore ai lavori pubblici della provincia di Pistoia Mauro Mari ha assicurato che ci sono 235mila euro già disponibili per il ripristino di un pezzo di argine dell’Ombrone a Ferruccia e che altre risorse sono state impegnate per i lavori sullo Stella”.
L’assessore di Pistoia Tuci ha invece ammesso “ritardi”. “L’amministrazione comunale di Pistoia- ha detto – non ha intenzione di sottrarsi alle sue responsabilità ma non possiamo dare corso ad un progetto che non è stato ancora validato. Daremo comunque priorità alla realizzazione delle casse di espansione prima di passare a realizzare l’invaso di Gello”.

E’ stata quindi la volta del Comune di Quarrata: “Vogliamo lavorare- ha detto il sindaco Marco Mazzanti – per la messa in sicurezza dell’area e già lo stiamo facendo per le opere di nostra competenza avendo impegnato per questo risorse nel bilancio di previsione. Non ci piace però l’idea di creare zone più depresse rispetto ad altre e quindi non accettiamo la richiesta dei comitati per quanto riguarda una riduzione dell’Imu. Un sindaco ha il dovere di impegnarsi per garantire un modello identico del valore degli immobili sul territorio. Se si crea invece una area cosidetta depressa facendo risparmiare qualcosa ai cittadini si determina però anche una svalutazione degli immobili. Eventualmente dovrà essere la Regione Toscana ha dare direttive in tale senso”.
“Il quadro che è uscito dall’incontro – ha dichiarato Daniele Manetti – è desolante. È grave che in assemblea non ci sia stata alcuna apertura. Mazzanti aveva predicato partecipazione in campagna elettorale e invece adesso mostra chiusura. La gente si aspettava qualcosa di diverso».
Nell’incontro di venerdì i cittadini presenti non hanno avuto modo di fare i propri interventi se non alla fine quando per motivi logistici l’assemblea è stata chiusa senza risposte da parte di chi era stato invitato per darle. Ciò ha portato a malumori e a proteste da parte di alcuni rappresentanti dei comitati civici presenti.

Andrea Balli

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