lunedì 10 settembre 2012

Interventi di restauro al Cimitero di Montemagno: ancora tutto... morto. Una interrogazione del gruppo consiliare Pdl. Canigiani: "Spero che emerga spontanea la volontà di rispettare i defunti e farli riposare in un luogo sicuro e decoroso". La denuncia di un residente.



 
QUARRATA_ “Si sta avvicinando la ricorrenza annuale del giorno dedicato ai defunti ma, nonostante le molte lamentele dei residenti” accusa il capogruppo PDL al Comune di Quarrata Ennio Canigianiper il cimitero di Montemagno non sono ancora stati programmati i lavori di restauro. Da tempo, infatti, il muro di cinta esterno è crollato, travolgendo quattro tombe che oggi appaiono ancora transennate come due anni fa, impedendo la visita ai loro familiari”.
Alla denuncia si unisce anche un residente della frazione, Emanuele Malinconi, il quale ricorda di aver più volte evidenziato la necessità di un intervento urgente.
Come se non bastasse” rincara Malinconi “da circa un anno sono sparite le gronde in rame, trafugate da ignoti e da qualche tempo l’ossario si è staccato dalla parete alla quale era unito, diventando un ulteriore pericolo per i visitatori del nostro cimitero. Appare evidente che i lavori si debbano fare adesso, perché con l’arrivo della stagione umida” osserva Malinconi “il rischio crolli si accentuerà e tra poche settimane l’afflusso dei visitatori crescerà con l’arrivo delle ricorrenze dedicate ai defunti”.
Per questo motivo il PDL ha annunciato la presentazione di una interrogazione da discutere nel prossimo consiglio comunale allo scopo di sollecitare gli interventi che la frazione di Montemagno chiede ormai da tempo e che in campagna elettorale erano stati promessi in tempi brevi.
Tra l’altro” aggiunge Malinconi “il vice sindaco Gabriele Romiti ci aveva promesso che il primo intervento della nuova amministrazione sarebbe stato proprio il restauro del cimitero ma dopo le elezioni non si è visto più nessuno”.
Commentando i recenti avvenimenti che hanno interessato la frazione di Montemagno, Ennio Canigiani conclude chiedendosi se, dopo la minaccia di chiusura dell’ufficio di Poste Italiane, adesso sia la volta del cimitero comunale.
Spero che trattandosi di un cimitero” osserva Canigiani “emerga spontanea anche nell’amministrazione guidata da Mazzanti la volontà di rispettare i defunti e farli riposare in un luogo sicuro e decoroso e che questa nostra iniziativa non diventi, invece, lettera…morta!”.
 
a.b.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Lasciate che i morti seppelliscano i morti.Quando siamo morti non rimane più nulla di noi se non il ricordo che si può mantenere nella intimità delle nostre case.

rfabbri ha detto...

Perché ridurre la morte, ma anche la nascita, a fatto individuale intimo ed esclusivo?
Da sempre questi sono momenti sociali degni di riconoscimento, sono collante vivificante per una comunità che partecipa delle proprie sorti relazionandosi con i propri simili. E il rispetto per i morti, per la loro memoria, e per i vivi, che si sia credenti o meno, passa anche attraverso luoghi pubblici ben curati dove ognuno possa sentirsi come a casa propria. E il cimitero luogo di pietà e memoria, fino a prova contraria, prima o poi, incrocia tutti. Seppelliamo i morti ma la misericordia, la dignità, il cordoglio e la pietas non si ferma lì.
Renata Fabbri