venerdì 7 settembre 2012

Ville medicee, patrimonio dell'Umanità. Il mensile di viaggi "Traveller" della Condé Nast lancia online una petizione "affinchè la candidatura diventi realtà". Tra i 14 siti c'è anche villa La Magia.


QUARRATA_ Su iniziativa della rivista - a cadenza mensile-  Traveller” edita dalla casa editrice Condé Nast ha preso il via l’iniziativa “Una firma per l’Italia”, una campagna  per sostenere l’inserimento di 14 ville e giardini medicei nella Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.
Tra le 14 ville candidate- come noto - c’è anche la villa medicea “La Magia” di Quarrata.
La campagna è stata lanciata sul numero di agosto e con un blog per raccogliere le firme di adesione. La  petizione  è  on line all’indirizzo http://traveller.vanityfair.it/petizionevillemedicee/# .
Il sito di Traveller ( http://www.vanityfair.it/viaggi-Traveller)  poi, aggiornerà settimanalmente sullo stato dell'iniziativa il cui esito sarà noto per la primavera del 2013.
Per allora la commissione del Centro per il patrimonio mondiale avrà visitato i luoghi candidati e preso una decisione.
È stata – scrive il direttore di Traveller Roberto Delera -  un'emozione breve ma ha lasciato il segno. Non avevo mai visto la villa dei cento camini, Villa Artimino vicino a Prato, e non sapevo che, con altre tredici ville e giardini medicei della Toscana, è candidata per entrare nel Patrimonio dell'Unesco. Unica candidatura italiana per il 2013. Così mi è sembrato giusto scendere in campo, anzi chiedere a Traveller di scendere in campo per aiutare i 14 siti che la Regione Toscana e il ministero per i Beni e le Attività Culturali chiedono di porre sotto la «protezione» dell'Unesco. Come? Utilizzando la sua arma migliore: voi, i lettori di Traveller. Invitandovi, dunque, a firmare un appello in sostegno della candidatura delle ville toscane...Firmate, e dite di firmare!”.
L’appello viene lanciato dalla nota rivista milanese che si occupa principalmente della “ricerca” e del “godimento nell’esperienza del viaggio”.
Al momento le firme sono oltre 600 provenienti da ogni parte d’Italia ma anche dall’estero. Tra queste- al momento in cui scriviamo- non ci risultano presenti firme di quarratini.
Hanno aperto la  raccolta firme: Angelo Riccaboni rettore dell’Università degli Studi di Siena, Paolo Galluzzi direttore del Museo Galileo di Firenze, Fabio Barluzzi presidente Odine degli architetti di Firenze, Alessandro Angelini Università degli Studi di Siena, Giuseppe Barbera Università degli Studi di Palermo, Paolo Inglese Università degli Studi di Palermo, Lorenzo Finocchi Ghersi Università Iulm di Milano, Angelo Turco Università Iulm di Milano, Pier Luigi Sacco Università Iulm di Milano, Anna Delera Politecnico di Milano Scuola di Architettura e Società.
È importante – spiegano dalla rivista - preservare e valorizzare il patrimonio artistico italiano e aiutare le istituzioni che si adoperano per farlo. È importante perchè sono una ricchezza di tutto il popolo italiano e sulla quale è possibile tentare di rifondare il nostro Paese. È importante che alle voci ufficiali si aggiungano le voci di tutti noi cittadini. Più siamo, più la nostra voce sarà forte”.
 Nell’appello vi si legge:
Le Ville Medicee sono dei complessi architettonici rurali entrate nel patrimonio della famiglia Medici tra il XV e il XVII secolo. Oltre che luoghi di piacere e svago, le ville rappresentavano la «prefettura» sul territorio amministrato dalla famiglia dei Medici, oltre al centro delle attività economiche agricole dell’area in cui si trovavano. Le prime ville medicee sono quelle del Trebbio e di Cafaggiolo, di severo aspetto fortificato trecentesco e legate esclusivamente al controllo dei fondi agricoli nella zone del Mugello, della quale erano originari i Medici. Nel Quattrocento Cosimo il Vecchio fa edificare a Michelozzo le ville di Careggi e Fiesole, edifici ancora severi nelle forme, ma dove iniziano ad essere presenti degli elementi di svago: cortili, logge, giardini. Lorenzo de’ Medici era solito risiedere per lunghi periodi a Careggi, qui soleva far riunire l’Accademia neoplatonica e il Cenacolo di Marsilio Ficino, e sempre qui lo colse la morte nel 1492. Gradualmente i Medici “accerchiarono” Firenze con le loro ville, mentre nel periodo granducale, di pari passo con lo svilupparsi dei loro interessi in tutta la Toscana, si assiste a una costellazione di queste strutture architettoniche anche in zone lontane dalla capitale del Granducato.
Il sistema delle ville medicee costituisce un vero e proprio microcosmo attorno al quale si sono svolgevano i rituali della corte medicea. Spesso sorte al posto di antichi castelli, tali ville esprimono al massimo l’alto livello di architettura rinascimentale e barocca raggiunto in Toscana, permettendo confronti sull’evoluzione degli stili. Alla fine del Cinquecento il sistema territoriale delle ville, dalle forti valenze economiche e strategiche, contava almeno 17 tenute principali secondo un profilo storico-artistico. La stagione delle ville medicee si concluse con Ferdinando I che acquistò Montevettolini e Artimino, mentre ampliava anche l’Ambrogiana, la Petraia e Castello. Ogni membro della famiglia Medici possedeva una sua tenuta come luogo di piacere e di rappresentanza, mentre il Granduca si spostava da una villa all’altra: per la caccia si reca a Pratolino, al Trebbio e a Cafaggiolo, in primavera soggiorna all’Ambrogiana, mentre ad Artimino, che si trova in collina, passava le giornate di luglio in frescura. I giardini per le quali le ville sono famose hanno un primo esempio nella villa di Castello, dove Cosimo I fa realizzare quello che è il prototipo di giardino all’italiana da Niccolò Tribolo, l’autore in seguito anche del Giardino di Boboli.
 È per questo che noi salutiamo con piacere la decisione dell’Unesco di esaminare il dossier presentato dalla Regione Toscana in collaborazione con il Ministero per i Beni e le attività culturali per la candidatura a patrimonio dell’Umanità di 14 siti – il giardino di Boboli e quello di Pratolino, le ville di Cafaggiolo, Il Trebbio, di Careggi, di Fiesole, di Castello, la Petraia, di Cerreto Guidi, di Poggio Imperiale (Firenze); Villa di Poggio a Caiano (Prato); Palazzo di Seravezza (Lucca); Villa La Magia (Quarrata, Pistoia); Villa di Artimino (Carmignano, Prato) – e auspichiamo una risposta positiva da parte del Centro per il patrimonio mondiale per assicurare a questo simbolo della cultura italiana un posto rilevante nella storia.
Ecco come viene presentata Villa La Magia di Quarrata:
L'antica villa trecentesca fu restaurata dall'architetto Bernardo Buontalenti su volere del granduca Francesco I e trasformata in un'elegante residenza di caccia. Era il perfetto punto d'appoggio per le battute nel Barco Reale, l'ampia riserva al centro delle altre proprietà Medici di Poggio a Caiani, di Artimino, dell'Ambrogiana e di Montevettolini. Gli interni sono decorati da affreschi, stucchi e arredi neoclassici voluti dalla famiglia Attavanti. Ora la villa, di proprietà del comune, è aperta alle visite e ospita eventi e manifestazioni culturali.
Informazioni e visite: sul sito, e al numero 0573 774500.
 
Andrea Balli

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