sabato 26 gennaio 2013

Centinaia di candele accese per don Mario. "La nostra comunità rifiuta la violenza e crede nella giustizia. Noi non vogliamo ignorare quanto è accaduto. Noi non vogliamo dimenticare". Lunedì 28 gennaio Santa Messa ad un mese dalla barbara uccisione del parroco.



QUARRATA_ 8 “fiaccole”, 180 candele, quattro teli bianchi e un rispettoso silenzio lungo due chilometri in memoria di don Mario Del Becaro. Così un gruppo spontaneo di fedeli delle parrocchie di Catena e Tizzana hanno voluto esprimere “umanità” per il proprio parroco, barbaramente trucidato da mani assassine il 28 dicembre scorso nella canonica di Tizzana.
Alla “Fiaccolata” hanno preso parte circa 300 persone, per la maggior parte della frazione di Catena a cui si sono uniti i sacerdoti della zona guidati da don Patrizio Fabbri (in rappresentanza del vescovo di Pistoia monsignor Mansueto Bianchi) ma anche le istituzioni comunali (il vicesindaco di Quarrata Gabriele Romiti con il capogruppo Pd Gabriele Giacomelli e il segretario dell’Unione Comunale del Pd Arianna Benigni) e provinciali (era presente il vicepresidente Roberto Fabio Cappellini) oltre ad una rappresentanza delle associazioni locali (Misericordia, Croce Rossa Italiana e Vab).

Erano presenti soprattutto tanti giovani (i catechisti e il silente coro parrocchiale) ed anche alcune persone venute da fuori Regione appositamente per rispetto di don Mario.

Nei quattro teli bianchi che sono stati portati lungo tutto il percorso vi erano i messaggi di questa “fiaccolata”: “Per non dimenticare don Mario”, “La dignità di un uomo è inviolabile”, “Noi non vogliamo dimenticare” ed infine “Possiamo fare molto per una società più aperta e solidale”.
Con questa iniziativa- ci hanno detto all’unisono Massimo Sardi e Irene Carlesi – vogliamo soprattutto ricordare la persona ed auspichiamo di avere quanto prima qualche risultato sulle indagini in corso per risalire agli autori. Ma siamo soprattutto qui stasera a circa un mese di distanza dalla tragica morte del nostro parroco per partecipare ad una fiaccolata che non vuole avere valenza né religiosa né politica”.


Bella la lettera di cui si è fatta “portavoce” dal sagrato esterno della chiesa di Catena Irene Carlesi a nome degli organizzatori:

“Manca la sua figura, mancano le sue battute, i suoi approfondimenti, il suo essere critico e a volte sopra le righe, manca il suo essere ironico e giocherellone. Lui era parte di noi e noi di lui. Ci eravamo abituati anche ai suoi rimproveri volti a spronare l’intera comunità”.

“Vogliamo esprimere- ha continuato nella lettura – la nostra gratitudine per l’impegno e la tenacia con cui don Mario ha voluto fortemente questa nostra chiesa che per noi è una cattedrale dal quale poter vedere il cielo, per la cura e la dedizione con cui ha poratto avanti la ristrutturazione e la valorizzazione della Pieve di Tizzana e per tutti gli altri progetti che nel tempo ha seguito”.


 Ed ancora: “Di parole ne sono state dette tante, alcune anche a sproposito. La dignità di un uomo è inviolabile. Vogliamo esprimere il nostro rammarico, ci sentiamo vuoti e impotenti. La nostra comunità rifiuta la violenza e crede nella giustizia. Noi non vogliamo ignorare quanto è accaduto. Noi non vogliamo dimenticare”.

" Tutti insieme – ha proseguito Irene –possiamo fare molto per una società più aperta e più attenta ai bisogni dell’altro, soprattutto dei più deboli. Don Mario resterà una figura impressa in ciascuno di noi e la sua immagine non dovrà essere sfuocata”.

La speranza ultima dell’uomo - ha concluso- è rimettersi al giudizio e al volere di Dio”.

Ha quindi preso la parola Gabriele Romiti, vicesindaco di Quarrata, il quale ha rimarcato il grande valore simbolico della “Fiaccolata” e soprattutto della presenza di tante persone che non hanno voluto mancare a questo appuntamento in un momento particolarmente difficile sul piano della sicurezza soprattutto dopo i recenti fatti di cronaca (l’agguato a Buriano, ndr). “Quarrata- ha detto – ha diritto di vivere serenamente e in tranquillità. Una tranquillità tuttavia violata”.
Pur non avendo conosciuto don Mario Del Becaro ha aggiunto – credo che stasera avrebbe detto che c’è bisogno soprattutto in questi momenti di solidarietà, di ritrovarsi insieme, di uscire dalle proprie abitazioni, di vincere la paura”.

Al termine del percorso tutti i partecipanti si sono ritrovati all’interno della chiesa dove don Patrizio Guidi ha portato il saluto del Vescovo di Pistoia rinnovando la sua vicinanza alle due comunità parrocchiali.

Il nostro camminare stasera insieme – ha detto – ci ha fatto riscoprire il senso dello stare insieme, dell’essere accanto all’altro quando questo vive uno stato di disagio. Come preti siamo qui stasera a ricordare soprattutto il nostro fratello nel sacerdozio don Mario e lunedì lo ricorderemo in una Santa Messa concelebrata da tutti i sacerdoti della zona. Ma stasera il vero protagonista è stato il popolo. Ed è bello che tante persone siano uscite dalle proprie paure ed abbiano deciso di camminare. Di camminare insieme per essere costruttori soprattutto del futuro”.
Sono state lette quindi due poesie di don Mario Del Becaro. La recita del “Padre Nostro” come “comunione tra cielo e terra” ha concluso la serata.

Lunedì 28 gennaio nel trigesimo della morte di don Mario alle ore 21 nella chiesa di Santa Maria Immacolata di Catena sarà celebrata una Santa Messa.


Andrea Balli

Le foto (g.c.) sono di Luca Castellani.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ero presente, non vogliamo dimenticare nè essere dimenticati, vogliamo giustizia.

Raffaello Biondi (da Facebook)