martedì 19 febbraio 2013

L'impegno attraverso la formazione, il "personaggio anomalo" del convegno/seminario di Nous, Amici di Groppoli e Culturidea. Il fallimento del sistema formazione/lavoro italiano


PISTOIA-SERRAVALLE PISTOIESE_Le Associazioni Nous, Amici di Groppoli e Culturidea hanno espresso piena soddisfazione per l’esito del convegno/seminario “La cultura dell’impegno nasce dalla formazione” che si è tenuto domenica presso la bella villa di Masotti.
La giornata seminariale caldamente partecipata, puntualmente coordinata da Beatrice Papi è iniziata con il saluto dell’assessore Gianfranco Spinelli. Spinelli che ha portato un plauso sincero e convinto ad eventi che come questo, ha lasciato poi la parola al padrone di casa Gianpiero Ballotti e al presidente di Culturidea Riccardo Fagioli per gli altri momenti di rito.
Il convegno è entrato subito nel vivo con la dettagliata relazione del dott. Ernesto Pellecchia circa l’attuale situazione di incertezza, stallo e precarietà in cui si trova la Scuola italiana anche a causa delle varie “competenze concorrenti” in materia.
Concluso l’excursus normativo e di oggettiva illustrazione del sistema Scuola del dott. Pellecchia è toccato al prof. Filippo Buccarelli, dati alla mano, dettagliare i numeri del fallimento del sistema formazione/lavoro italiano degli ultimi venti anni, puntando il dito sul crescente numero di giovani che non studiano, non lavorano, oppure cercano una occupazione.
I dati illustrati dal sociologo dell’Università di Firenze sono stati la “cartina a tornasole” della situazione precedentemente relazionata dal dott. Pellecchia. L’Italia è in posizione di stallo sul discorso formazione, continuando ad esercitarvi tagli lineari significativi e così i nostri giovani si trovano nella condizione di arrancare ed avere poca speranza per il presente e futuro.
Dopo questo taglio sulla situazione nostrana ed europea, il seminario ha preso la strada della cooperazione internazionale. Attraverso le parole del padre Comboniano Lino Spezia e del presidente degli universitari africani Constant Nzimbala l’assise è volata aldilà del Mediterraneo.
La prima cosa che i relatori hanno sottolineato è che l’Africa è un continente giovane, una Terra in cui la stragrande maggioranza della popolazione non ha ancora superato i 25 anni e che l’unico modo per risolvere i problemi di questo continente sia aiutarlo a crescere nei servizi che vengono costantemente tagliati anche in Italia: Istruzione, Sanità, Trasporti.
"La “salvezza” dell’Africa sta in Africa - ha detto Constant Nzimbala- ma voi italiani ed europei potete aiutarci a capire come mettere in atto questa nostra riscossa, come noi possiamo indicarvi tutti gli “aiuti” inutili e dannosi che in questi decenni avete finanziato". Durante tutto il convegno erano poi presenti studenti della IIIC Istituto Comprensivo E. Fermi di Casalguidi che hanno seguito i lavori ed intervistato gli importanti relatori.

 Fonte: Ufficio Stampa Culturidea

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