martedì 5 marzo 2013

Sinistra Ecologia Libertà di Pistoia valuta i risultati delle Elezioni 2013: "E' stata una sconfitta politica e culturale". Le indicazioni per il futuro: "Suicida ogni idea di partecipazione a governi di larghe intese". Ecco il documento approvato dall'assemblea degli iscritti e simpatizzanti.


PISTOIA_ Come ricevuto volentieri pubblichiamo il documento approvato dall'assemblea degli iscritti e dei simpatizzanti di Sinistra Ecologia Libertà in provincia di Pistoia: 

 
L’assemblea degli iscritti e dei simpatizzanti di Sinistra Ecologia Libertà di Pistoia, riunita il 28 Febbraio e il 2 Marzo, ha valutato i risultati delle elezioni, provato a svolgere una prima analisi del voto e individuato alcune proposte per il breve e medio termine che verranno inoltrate alla Direzione Nazionale. 
Il risultato della coalizione Italia Bene Comune rappresenta, al di là dei numeri, una sconfitta politica e culturale in quanto Berlusconi e il berlusconismo rimangono un punto di riferimento che evidenzia il degrado morale di una parte del nostro Paese e Beppe Grillo è riuscito a portare al successo le liste 5 stelle, premiate da un voto popolare di protesta e di rabbia (accumulata in diversi anni e più che giustificata dal degrado di tanta parte dei partiti e degli eletti nelle Istituzioni democratiche): in quel voto c'è sicuramente una possente richiesta e speranza di cambiamento, ma non è chiaro se Beppe Grillo e gli eletti del M5S vorranno contribuire a realizzarlo, oppure se vorranno provocare nuove elezioni impedendo la formazione di un governo progressista.

Il risultato di Sinistra Ecologia Libertà è al di sotto delle aspettative: l’auspicato rientro in parlamento avviene principalmente a causa di una legge elettorale assurda, senza riuscire ad intercettare massicciamente il voto di quel popolo della Sinistra Plurale che nel recente passato è stato decisivo nella vittoria dei referendum del giugno 2011 e nelle elezioni successive in alcune importanti città.

Passando alle indicazioni per il futuro, un immediato ritorno alle urne non è possibile senza aver eletto prima il Presidente della Repubblica. La coalizione Italia Bene Comune è, anche se di poco, maggioritaria nel Paese e nelle Istituzioni e ha l'onere del primo passo. A tale proposito riteniamo ogni idea di partecipazione a governi di larghe intese come suicida e abbiamo fiducia che la dirigenza nazionale di Sel condivida questa valutazione; al tempo stesso, riteniamo che se il Pd intraprendesse questa strada in solitudine metterebbe in crisi l’alleanza con Sel.

Al contrario, riteniamo necessario che Italia Bene Comune formuli una proposta convincente in sede parlamentare al M5S, anche sulla base dei contenuti del programma elettorale di SEL e delle proposte della campagna Sbilanciamoci per un'altra finanza pubblica (una politica di rigore va attuata con giustizia sociale e tramite la ridefinizione delle priorità nella destinazione della spesa pubblica). 
I temi di questo confronto possono essere individuati nelle misure per alleviare il disagio sociale di una grandissima parte delle popolazione: aumentando le risorse finanziare a disposizione dei Comuni per Welfare e per gli investimenti a cominciare dalla difesa e messa in sicurezza del territorio, ripubblicizzazione della gestione dei servizi idrici e risorse finanziarie per modernizzare gli acquedotti, le fognature ed i servizi idrici connessi, reddito minimo garantito, lotta al precariato, cambiamento della controriforma pensionistica di Monti/Fornero, taglio della spesa militare e delle grandi opere inutili o comunque non prioritarie, lotta alla corruzione, legge sul conflitto di interessi, nuova legge elettorale, riduzione degli emolumenti e più in generale dei costi della politica, lotta ai privilegi, proposte per un nuovo e più efficiente assetto parlamentare.
 
 
Fonte: Comunicato Stampa


 

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