mercoledì 27 marzo 2013

Un nuovo quartiere residenziale a Quarrata. Approvata dal consiglio comunale la variante 4 al regolamento urbanistico: l'Udc contrario alle "famigerate" aree a pianificazione differita. L'intervento integrale di Alessandro Cialdi.


QUARRATA_ Con il voto favorevole di Pd, Lista per Quarrata e Gruppo Misto nell’ultima seduta del consiglio comunale è stata adottata la variante 4 al Regolamento Urbanistico relativa al piano attuativo dell’area Apd (area a pianificazione differita) 1.02 di via Ronchi- via Santa Lucia, collocata nella zona meridionale del Comune fra via dei Ronchi, via Folonica, il fosso Fermulla e via Santa Lucia.
“L’adozione- ha dichiarato l’assessore all’urbanistica Francesca Marini è conseguente ad un percorso iniziato nel 2010 a seguito del quale si è svolto un bando che ha visto come primo classificato un progetto riguardante la zona compresa tra via Santa Lucia e via Ronchi a Quarrata. Qui sorgerà come noto un nuovo quartiere che si caratterizza per tutta una serie di interventi infrastrutturali ma soprattutto per la risposta all’edilizia sociale”.
" L’Amministrazione Comunale, attraverso lo strumento del bando di Pubblico Avviso – ha spiegato l’assessore - ha orientato la progettazione attuativa secondo criteri che favoriscano in particolare la messa in sicurezza idraulica, lo sviluppo infrastrutturale e dei servizi per la mobilità sul territorio, la risposta alla domanda di edilizia sociale ed alle esigenze di potenziamento delle dotazioni di verde pubblico e attrezzature di interesse collettivo”.

Su una supeficie di 22.627 metri quadri è prevista da parte della Cooper Casa e Casa Toscana l’edificabilità di 6000 metri quadri complessivi (nello specifico: 5400 mq di superficie residenziale e 600 metri quadri di commerciale-direzionale-di servizio e/o artigianale di servizio con un 25% di edilizia sociale (affitti calmierati).

Il progetto (redatto dagli architetti Andrea Cammilli e Claudia Fanciullacci, ndr) – ha aggiunto Mariniprevede anche la realizzazione di aree a verde attrezzato (3900 mq) , una viabilità interna esclusivamente ciclopedonale, due parcheggi e viabilità pubblica per un totale complessivo di 2900 metri quadri , la riqualificazione del tratto del rio Fermulla e soprattutto l’ampliamento della scuola elementare per adeguare l’edificio esistente alle nuove esigenze di una comunità in crescita”.
Il piano attuativo prevede anche la cessione gratuita all’Amministrazione Comunale di altri spazi a verde (utilizzabili in parte come orti sociali) e parte sostanziale dei percorsi e degli spazi pedonali di connessione nord-sud compenetrati nell’intervento edilizio.
L'assetto urbanistico del piano è fondato sull'obiettivo di raggiungere una forte unitarietà all'intervento architettonico, una continuità dei percorsi pedonali ed una significativa caratterizzazione urbana degli spazi interni ai fabbricati.

Gli edifici si snodano in due articolate sequenze di volumi, tagliati longitudinalmente e trasversalmente dai percorsi pedonali. In particolare l'attraversamento nord-sud, mantenuto esclusivamente a carattere pedonale permetterà il godimento di spazi a misura d’uomo, sia a livello privato che pubblico. La dimensione naturale dell'area sarà enfatizzata dal parco lineare lungo l'argine del Rio Fermulla che verrà attrezzato con percorsi pedonali integrati, elementi di arredo urbano, illuminazione e l'aggiunta di uno spazio giochi per i più piccoli. La zona opposta all'intervento costruito sarà invece utilizzata per la creazione di una area di compensazione idraulica e la predisposizione per l'impianto di orti sociali. Tra questi due spazi aperti, che diventeranno dei vuoti progettati, si innesta poi lo spazio-piazza centrale che rappresenta lo snodo tra il percorso principale nord-sud e quello naturalistico.
Ai margini del percorso principale si attesteranno, come da progetto di gara, due ampie aree a parcheggio utilizzate dal pubblico, dai privati e dagli avventori che fruiranno dei servizi commerciali ubicati nei due edifici di testata dell’intervento.
Sull’argomento sono intervenuti i consiglieri comunali Alessandro Cialdi (Udc), Anna Ciervo (Gruppo Misto), Gabriele Giacomelli (Pd) e Flavio Berini (Pdl).
 
"Finalmente siamo arrivati a parlare di qualcosa che riguarda le famigerate aree APD.  Quelle aree che dovevano risolvere l’edilizia di Quarrata e del mondo ma che, a tutt’oggi, nessuno ha ancora visto e nessuno ha preso a modello; le aree della meraviglia, tutti le vogliono e nessuno le piglia". Ha esordito così il capogruppo dell'Udc Alessandro Cialdi."Ma c’è poco da scherzare, in realtà. Incidentalmente voglio ricordare all’Assessore Marini, al Sindaco e a tutta la Giunta, che il Regolamento Urbanistico ha durata cinque anni e, se non ho sbagliato i calcoli, essendo stato approvato definitivamente il 30 luglio 2008, andrà a scadere prima delle prossime ferie. A che punto siamo con il successivo? Dicevo che le aree APD dovevano essere la panacea di tutti i mali dell’edilizia, l’allora Assessore Gaggioli credeva di aver approvato lo “strumento del secolo”; queste aree hanno prodotto, per ora, soltanto ICI e IMU da pagare per gli inconsapevoli e incolpevoli proprietari. Oggi, da un giorno all’altro, cambia il mondo; non so dire se per fortuna o per disgrazia, ma il mondo viaggia vorticosamente e quello che andava bene ieri rischia di non essere più attuale oggi. Allora chiedo, che valore può avere uno strumento che, dopo oltre tre anni dall’approvazione del bando di gara (31/3/2010) è ancora nella fase di “adozione della variante al regolamento urbanistico per un piano attuativo”? Un progetto “partorito” tre anni fa, e ancora nella fase del piano attuativo, è ancora attuale? Noi non abbiamo niente contro i proponenti, ci mancherebbe altro. Non condividiamo, e non da ora, l’intera impostazione delle aree APD. Tutta questa operazione è stata sbandierata come una sorta di rivoluzione urbanistica che avrebbe determinato un grande “ritorno pubblico” e una grande opportunità per integrare interessi privati e interesse pubblico. Niente di tutto questo, e ve lo dimostro".
Alessandro Cialdi (Udc)

" E’ stato reso edificabile - ha proseguito Cialdi - un terreno di 22.627 mq. con una superficie edificabile di mq. 6000, di cui mq. 5.400 di tipo abitativo e mq. 600 commerciale, peraltro andando a cancellare l’ultimo boschetto di pioppi esistente in centro a Quarrata. Il cosiddetto ritorno pubblico per far costruire queste 60 unità immobiliari è costituito da un giardino in fregio alla Fermulla, un orto sociale, parcheggi per un totale di 83 posti auto, la donazione di un terreno di circa mq. ….. per la rotonda su via Folonica e un contributo di € 112.000,00 per ampliamento della scuola. Il tutto per un costo complessivo stimato dai proponenti di € 1.325.000,00. Bene, per fare questo, non pagheranno oneri per € 1.002.414,00, pari al 76% delle opere eseguite. Il 75% delle opere pubbliche da realizzare vengono scomputate a TUTTI gli interventi, anche diretti, che vengono richiesti; è successo anche a me e sarà successo anche ad altri tecnici che sono in questo Consiglio. Anch’io, ad esempio, per realizzare il complesso edilizio dove ora abito, ho dovuto progettare, eseguire e cedere gratuitamente l’area destinata a strada, con tutti i servizi e sottoservizi, marciapiedi, illuminazione ecc. potendo scorporare solo il 75% degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria. Quindi, dov’è la differenza? Non c’è. Ed è quello che andiamo dicendo da sempre, inascoltati".
"Fate costruire, abbastanza a caso, migliaia di mq. di costruzioni, in terreni agricoli, senza un vero ritorno pubblico; e senza incassare un euro!. Se il RU, invece di premiare questo tipo di procedure, fosse stato pensato per operare una necessaria ricucitura dell’esistente, andando a far costruire aree di completamento di zone già urbanizzate, a parità di costruito quel milione di euro sarebbe nelle casse comunali. Sapete quante opere pubbliche si possono fare con un milione di euro? A chi serve, se non ai residenti, un giardinetto in fregio al Fermulla, collocato tra il torrente e tre palazzi? Agli abitanti di Caserana o Ferruccia, o di Montemagno?".
" Ho sempre pensato che il tempo è galantuomo - ha proseguito - ed ora ci siamo. Ricordate la mia polemica con l’allora assessore Gaggioli, al quale rinfacciavo che andasse dicendo menzogne sulla vera natura di queste aree, quando andava a dire, anche al Convegno Nazionale dell’Istituto di Urbanistica, (Livorno, 8 aprile 2011) che con il sistema delle aree APD il Comune riceveva, in cambio dell’edificabilità, moltissime opere pubbliche oltre che, naturalmente, gli oneri di urbanizzazione? Quindi, secondo l’assessore “inventore” delle aree APD, chi voleva costruire doveva realizzare giardini, parcheggi, strade e quant’altro e cederli al Comune e, contemporaneamente, pagare gli oneri. Leggendo la convenzione non mi pare sia così, tutt’altro. Ricordate come fui trattato?  Chi mentiva, sapendo di mentire, tra me e lui?".
"Abbiamo sempre votato a favore di qualsiasi intervento che prevedesse la crescita della nostra città. Siamo per fare, e non per disfare, e, lo ripeto, non vogliamo entrare nel merito del progetto. Ma questa volta - ha concluso Alessandro Cialdi - non ci sentiamo di avallare una scelta che riteniamo sbagliata per la città e controproducente per la nostra amministrazione, che, una volta eseguiti i lavori, si dovrà anche far carico di mantenere la piazzetta, i percorsi, il verde e la viabilità che serviranno quasi esclusivamente i residenti delle 60 unità immobiliari che nasceranno al posto del boschetto di pioppi".

“Il progetto – ha dichiarato Anna Ciervo è interessante. Viene proposta infatti una nuova filosofia dell’abitare con una attenzione particolare al sociale. Anche io comunque spero che si possa presto mettere mano al nuovo Regolamento Urbanistico”.
“Il tentativo fatto dalla passata amministrazione di individuare lo strumento delle aree Apd mi è parso interessante. Il professore Luca Gaggioli (ex assessore all’urbanistica, ndr) - ha detto Gabriele Giacomelli - spesso viene invitato a presentare questo strumento in vari consessi. Occorre tuttavia ribadire che tale proposta è incappata in un periodo di difficoltà economica. Nonostante ciò rimane la validità dello strumento che si propone di portare benefici pubblici”.
 Flavio Berini ha puntato invece l’attenzione sul problema dei costi di manutenzione che il Comune si è assunto per il futuro.” Già nel 2012 il bilancio comunale – ha detto - doveva essere ripianato con gli oneri di urbanizzazione ma se nessuno mura e le Apd continuano ad essere gratis il Comune come fa ad andare avanti?”. 
 
A.B.


Da qui è possibile scaricare l’intervento di Gaggioli – quando era Assessore all’urbanistica – all’INU a Livorno.

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