sabato 10 agosto 2013

Assemblea di Publiservizi: i Comuni del Pistoiese (Quarrata e Serravalle compresi) non votano il bilancio consuntivo. "Non abbiamo avuto le risposte sufficienti alle numerose questioni poste".


PISTOIA_ Venerdì 9 agosto si è tenuta l’assemblea dei soci di Publiservizi, convocata per l’approvazione del bilancio consuntivo 2012 e il rinnovo degli organi societari. In preparazione di questo appuntamento, il Comune di Pistoia e il Circondario Empolese Valdelsa avevano avviato un confronto per la stesura di un documento d’indirizzo da far valere come mandato al nuovo Consiglio d’amministrazione. Il primo punto del documento avrebbe dovuto essere la presa d’atto dell’esaurimento della funzione di Publiservizi come holding pubblica dei comuni dell’area pistoiese ed empolese. 
Infatti il Comune di Pistoia ha posto come condizione del confronto con Empoli l’obiettivo del suo programma di governo, che recita: “Publiservizi ha ormai esaurito la sua funzione. Sarà necessario, quindi, sulla base di appropriati atti di indirizzo politico del Comune, scindere le partecipazioni rilevanti per Pistoia che si trovano dentro Publiservizi e riportarle sotto il controllo diretto dell’ente, cercando naturalmente un accordo con tutti gli altri soci e mettendo in condizioni il Comune di esercitare il suo ruolo di indirizzo e controllo”. 
Non è però stato possibile arrivare in maniera condivisa all’assemblea. Il Comune di Pistoia, inoltre, insieme a tutti i comuni della provincia di Pistoia soci di Publiservizi, avevano chiesto il rinvio dell’assemblea per poter svolgere ulteriori e opportuni approfondimenti attorno alla situazione finanziaria di Publiservizi e ai suoi rapporti con le sue società controllate e partecipate. 
Avendo ottenuto risposta negativa, Pistoia e gli altri comuni dell’area pistoiese (presenti Quarrata, Serravalle, Marliana, San Marcello, Monsummano, Larciano, Lamporecchio, Ponte Buggianese) si sono astenuti sul voto del bilancio consuntivo motivando la loro posizione in un intervento articolato tenuto dal vicesindaco di Pistoia Daniela Belliti, delegata dal sindaco a rappresentarlo in assemblea. 
Questi gli argomenti posti in discussione come pregiudiziali all’approvazione del bilancio. 1. Situazione di Publicogen
La società, controllata al 100% da Publiservizi ed attualmente in liquidazione, era nata per gestire l’impianto di cogenerazione, attualmente chiuso, di Empoli e quello a biomasse di Fucecchio. Nella loro relazione, i Sindaci Revisori esprimono una preoccupazione, in difformità sensibile con la relazione del CdA di Publiservizi, in particolare proprio sul punto relativo alla chiusura di Publicogen. Il vicesindaco Belliti ha anche chiesto di avere il piano economico-finanziario del progetto Publicogen, per poter valutare fino in fondo la sua effettiva sostenibilità, essendosi Publiservizi accollata il mutuo di 1.750.000 euro con la Cassa di San Miniato con un accantonamento di rischio a bilancio di quasi 3 milioni di euro. A questo proposito, ha invitato il Cda di Publiservizi a fornire la propria situazione finanziaria, proiettata ai prossimi 12 mesi, così come richiesto dal Collegio dei revisori. 
2. Crediti di Publiservizi rispetto ai comuni dell’ex Ato2
Publiservizi ha accumulato negli anni un credito di oltre 3 milioni di euro derivante dalla mancata (o non completa) corresponsione dei canoni Ato da parte di molti comuni dell’ex Ato2 (area empolese e Valdinievole). Publiservizi ha adesso avviato nei confronti dei comuni debitori un’azione legale per il rientro di queste somme. 
L’Amministrazione Bertinelli chiede come si intenda gestire tale azione legale e ha chiesto chiarimenti anche sull’impatto che avrà sul bilancio di Publiservizi la decisione di Acque Spa (azienda che gestisce il servizio idrico nell’area empolese e nella Valdinievole) di non distribuire i dividendi (circa 900.000 euro) a Publiservizi
3. La situazione finanziaria di Publiambiente, controllata al 100% da Publiservizi
Il passaggio alla Tares, la preparazione alla gara per la gestione dei rifiuti nell’area Firenze-Prato-Pistoia, stanno mettendo sotto stress l’azienda, nel mentre Pistoia ha chiesto a Publiambiente un grosso investimento per l’estensione della raccolta differenziata, con il porta a porta su tutto il territorio comunale. Il vicesindaco di Pistoia ha chiesto rassicurazioni su questo punto, ricordando che il Comune di Pistoia, unico tra i Comuni soci, ha pagato tutti i mesi il servizio di raccolta e smaltimento, nonostante i rinvii sull’applicazione della TARES. 
4. Nuovi patti parasociali. 
E’ prassi istituzionale corretta aggiornare i patti parasociali in sede di approvazione di bilancio e decadenza degli organi. Secondo l’amministrazione pistoiese sarebbe stato meglio non procedere allo svolgimento dell’assemblea, anche perché non è stata trovata fin qui una intesa sui nuovi assetti complessivi del sistema Publiservizi, che riconosca la piena dignità di ciascuna area territoriale. 
Il Comune di Pistoia ha sempre sostenuto, infatti, che i comuni soci di aziende rappresentano cittadini e non semplici quote azionarie. Inoltre Belliti ha ricordato l’obbligo di scissione dei Comuni sotto i 30.000 abitanti dalle società pubbliche non strettamente necessarie, e Publiservizi potrebbe stare esattamente in questa tipologia perché non ha mai modificato il suo oggetto sociale e lo Statuto. Questo sarebbe sufficiente a confermare la necessità di ripensare radicalmente l’esperienza di Publiservizi
La maggioranza dei Comuni (Empoli, area del Mugello, Poggibonsi) hanno ritenuto di dover comunque andare avanti con l’approvazione del bilancio consuntivo. 
Pistoia e gli altri comuni della Provincia di Pistoia si sono astenuti, dichiarando di non aver avuto le risposte sufficienti alle numerose questioni poste.
L’assemblea è stata riconvocata per il 19 settembre per riprendere gli altri punti all’odg (distribuzione dei dividendi e rinnovo delle cariche), “salvo diversa indicazione congiunta comunicata dai Comuni di Pistoia e di Capraia e Limite”. 
Anche su questo punto i comuni pistoiesi si sono astenuti. Le diverse valutazioni emerse tra i soci più importanti, Pistoia e Empoli, sulla gestione di questo passaggio, per quanto Pistoia abbia tentato fino in fondo di spiegare le buone ragioni e l’interesse comune a rinviare l’assemblea, non dovranno pregiudicare la ripresa del confronto per addivenire a un accordo sulle modalità e i tempi di una separazione consensuale tra Pistoia ed Empoli. 
Sul punto dell’ipotesi di scissione di Pistoia da Publiservizi, rappresentato chiaramente tra gli obiettivi del programma di governo, il consiglio comunale di Pistoia sarà chiamato ad esprimersi in merito alla proposta tecnico-giuridica che dovrà essere rapidamente formulata dal consiglio di amministrazione. 
Pistoia avverte, oggi, una responsabilità più forte, anche nei confronti degli altri comuni pistoiesi. Con loro, rafforzando una compattezza territoriale non scontata all’interno della compagine di Publiservizi, Pistoia vuole esprimere una proposta più avanzata per la organizzazione dei servizi pubblici locali. A maggior ragione sarà necessario e utile farlo, se la proposta di trasformare le province in enti di secondo livello porterà i comuni a svolgere funzioni e responsabilità di livello provinciale.

Fonte: Comunicato stampa Comune di Pistoia


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Era ora che qualcuno si accorgesse di queste scatole cinesi mangia soldi di tutti i contribuenti cittadini. Brava Belliti

Anonimo ha detto...

Brava assessore e' ora di riprendersi rappresentanza, controllo e gestione dei servizi essenziali. Basta con questi grandi manager che fanno utili alle spalle degli utenti ed in regime di monopolio.

Anonimo ha detto...

E finiamola una buona volta con tutte queste Publi... che servono solo a garantire un incarico ed uno stipendio a qualche "politico" trombato o incapace a qualsiasi attività lavorativa che non sia la chiacchera fine a se stessa. Siamo stufi, almeno io, di pagare per questi contenitori di vuoto assoluto.

Roberto Trinci

rfabbri ha detto...

era l'ora!!!! durante tutti questi anni nessuno ha pensato che il celebrato "sistema toscano" delle partecipate oltre che sistema di forte potere gestisse risorse finanziarie fuori da un controllo trasparente da parte dei Comuni associati? e alla fine "chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato"...
E a Quarrata il conto è tornato?
Renata Fabbri