mercoledì 14 agosto 2013

Ma a Quarrata che aria respiriamo? A settembre al via il "monitoraggio degli inquinanti" di tutta la Piana. Che fine ha fatto la mozione approvata dal consiglio comunale? A quando l'avvio dei lavori per le piste ciclopedonali?


QUARRATA_ La qualità dell’aria a Quarrata viene monitorata attualmente attraverso la rete regionale di rilevamento gestita dall’Arpat che dal 1 gennaio 2011 ha sostituito le preesistenti reti provinciali. La valutazione non segue però i confini amministrativi del Comune ma le zone omogenee di monitoraggio che sono state definite in base alle caratteristiche orografiche e meteoclimatiche del territorio oltre che del grado di urbanizzazione. 
Il territorio quarratino come noto è incluso nella zona Prato-Pistoia, non ha nessun tipo di centralina appartenente alla rete regionale e il riferimento prossimo è la centralina di Montale. Centralina che come noto varie volte ha registrato sforamenti di Pm10, anche all’inizio del corrente anno. 
Tale centralina è stata oggetto di revisione per la misurazione delle polveri sottili Pm10 ed è risultata inefficiente per il 2010. 


Non è stato quindi possibile - nonostante le richieste avanzate dai comitati locali - verificare in loco la qualità dell’aria ed avere una analisi dettagliata delle emissioni; per questo occorre riferirsi al report del 2011 del Dipartimento provinciale Arpat Pistoia – appunto “Lo stato della qualità dell’aria” – da cui si evince che i valori degli inquinanti sono sostanzialmente in calo rispetto ai valori degli anni 2003- 2004. Rispetto all'Ozono in pochi casi è stata superata la soglia di informazione ed in nessun caso è stata superata la soglia di allarme. 
Al momento non risultano esserci problemi di sforamento dei valori limite nei dati: se osserviamo infatti i monitoraggi disponibili accedendo al sito web dell’Arpat Toscana (cliccare quì ).
I problemi comunque nella nostra zona si accentuano normalmente in occasione di fenomeni di inversione termica e solo in misura ridotta sono superati i valori precauzionali a cui seguono ordinanze sindacali a termine per il contenimento dell’inquinamento.
Quando è scoppiata anche a Quarrata la questione della Repower l’amministrazione comunale ha approvato una mozione che ha impegnato il sindaco e la giunta a sollecitare gli enti competenti a redarre uno studio sulla qualità dell’aria in zona (tale da individuare anche le fonti inquinanti) per subordinare ai risultati che ne sarebbero derivati la costruzione di futuri impianti. Nella stessa si chiedeva inoltre l’installazione di una centralina di rilevamento nella zona sud di Quarrata. A quanto ci risulta non c’è stata alcuna risposta a tale mozione. 
Anzi sembra che Legambiente e il comitato di cittadini di Olmi-Vignole si stia muovendo in modo autonomo “pur avendo richiesto la collaborazione del Comune”. 
“Per motivi logistici, politici e soprattutto tecnici – ci ha detto Daniele Manetti - saremo pronti a Settembre e la battaglia sarà dura. Sono stati fatti dei programmi a Festambiente e cercheremo di monitorare tutta la piana. Non vogliamo sciupare il tutto, anticipando cose non ancora sicure e con possibilità di modifica. Al momento opportuno in clima di collaborazione , renderemo partecipi tutti i cittadini e gli Enti Pubblici”.
Anche il Comune di Quarrata avendo a suo tempo sottoscritto il Disciplinare organizzativo per le attività di coordinamento per la riduzione delle emissioni di Pm10 e la prevenzione dei fenomeni di inquinamento è tenuto a prevedere misure per la qualità dell’aria. 
In tal senso ricordiamo l’emanazione di ordinanze relative ad una serie di interventi contingibili per la riduzione del rischio di superamento dei valori limite di Pm10 (polveri sottili) quali l’ordinanza n. 13 del 6 febbraio 2012 che rettificava l’ordinanza n. 156 del 29.12.2011 sul divieto di abbruciamento. 
Sul territorio quarratino rispetto alle sorgenti fisse industriali non esistono al momento attività che richiedono l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) mentre il database provinciale descrive le lavorazioni di circa 100 attività e permette di avere un quadro delle sorgenti fisse di emissione industriali. A queste si aggiungono altre autorizzazioni generali, prevalentemente di lavorazione e/o verniciatura del legno. Non sono peraltro presenti aziende a rischio di incidente rilevante.
Per quanto riguarda i flussi di traffico, lo “Studio della mobilità nel territorio comunale” redatto nel 2006 da Ataf per analizzare i flussi di traffico ed individuare alcuni indirizzi operativi ha evidenziato le fonti di origine e destinazione del traffico, individuando gli interventi necessari sulle infrastrutture per migliorare la circolazione stradale sul territorio comunale di Quarrata.
Sempre secondo questo studio si è denotata una sostanziale soddisfazione della domanda di sosta “ eccetto puntuali e sporadiche criticità in specifici orari e zone del territorio Comunale”, uno di questi l'incrocio di Olmi-Vignole.
Per quanto riguarda la mobilità alternativa, lo studio ha anche rilevato che attualmente la bicicletta non rappresenta un mezzo utilizzato in modo significativo per gli spostamenti sul territorio comunale e quindi ha segnalato l'opportunità di prevedere piste ciclabili che colleghino i punti principali all’interno dei gruppi individuati, trattandosi di distanze minori di 3 km e quindi facilmente affrontabili con mezzi di trasporto diversi dall’automobile (con l’eventuale collegamento fra gruppi diversi da effettuare in una seconda fase). Sulla base degli studi sulla mobilità l’amministrazione comunale ha indirizzato le proprie scelte urbanistiche, di mobilità e le opere pubbliche di infrastrutturazione orientate al superamento delle principali criticità, con effetti positivi sulla produzione di inquinamento dell'aria dovuto al traffico. 
Negli ultimi anni è stata stipulata un'intesa con la Provincia per la progettazione di interventi sulla viabilità. Il Comune ha previsto un investimento di 3 milioni di euro finanziati con il Piuss per realizzare le piste ciclopedonali. Sono inoltre incrementati negli ultimi anni gli attraversamenti pedonali protetti, le rotonde, i dossi artificiali.

Andrea Balli

Nessun commento: